Viviana è uscita dalla sua casa di Venetico il 3 agosto alle 9.30, mentre alle 10.30 un video la ritrae nella sua Opel Corsa a Sant’Agata Militello. In quel video, nell’auto con lei c’è il figlio Gioele. Lo fa sapere il procuratore di Patti, Angelo Cavallo.
E’ un dato importante quello da poco emerso per le ricerche del bambino e per capire come sia morta la donna. Riprende l’autostrada a Sant’Agata alle 10.52 e alle 11.05 ha l’incidente nella galleria Pizzo Turda, a Caronia, per poi sparire due minuti dopo.
Ma quando è rientrata in autostrada a Sant’Agata il bambino era ancora con lei? E’ il famoso “buco” di 22 minuti su cui si concentrano le indagini per capire la dinamica degli eventi.
Secondo la telefonata al 112, subito dopo l’incidente, di uomo con accento settentrionale, Viviana aveva un bambino in braccio, che quindi sarebbe stato con lei anche a Caronia. Gli investigatori la ritengono una versione attendibile, anche se dei testimoni non c’è ancora alcuna traccia.
“Il nostro scopo – dice il pm Cavallo – è ripercorrere il tragitto che ha fatto la signora passo passo. Esiste questa registrazione telefonica, chiunque ha visto parli, non ha nulla da temere, ha già compiuto un’azione meritoria, prosegua, si presenti presso qualsiasi posto di polizia o dei carabinieri e ci dica quello che ha visto. Ogni particolare può essere importante per avere ancora più certezza sul fatto che la signora fosse in quel momento con il bambino, siamo ragionevolmente sicuri di questo. Stiamo cercando la famiglia che avrebbe prestato soccorso, è di provenienza settentrionale perché parlavano con accento settentrionale, sono quattro persone a bordo di una berlina due volumi di colore grigio o chiaro, sicuramente una famiglia in vacanza, composta da padre, madre e due figli, un ragazzo e una ragazza adolescenti. L’uomo alla guida aveva una canottiera o maglietta di colore rosso o arancione, bermuda, era molto abbronzato, calvo e robusto. La signora ha circa 45 anni e aveva un vestito blu, carnagione chiara e capelli raccolti”.