I punti “oscuri” della delibera sui debiti del Comune nei confronti dell’Ato3 (vedi correlato) sono tanti, ma ce n’è soprattutto uno che ha messo in allarme i consiglieri comunali. Il dibattito in commissione bilancio, che si è svolto alla presenza dirigente alle partecipate Antonino Cama, autore della delibera, del commissario liquidatore dell’Ato 3 Michele Trimboli e del commissario liquidatore di Messinambiente Armando Di Maria, ha lasciato senza risposta il quesito posto dai consiglieri circa la copertura finanziaria del Piano Economico Finanziario dei servizi per l’anno 2012 presentato dalla società d’ambito.
Come specificato nel provvedimento proposto dal commissario straordinario di Palazzo Zanca, Luigi Croce , l’attuazione del suddetto piano costerà al Comune la somma di euro 42.417.262,45: la spesa sarà coperta, per una parte, con l’importo che si prevede di incassare dalla Tarsu, pari a euro 31.720.000,00, per l’altra parte, con risorse iscritte nel bilancio di previsione 2012, per una cifra complessiva di euro 10.697.262,45. I rappresentanti del Civico Consesso hanno chiesto maggiori approfondimenti sulle due voci, per capire innanzitutto se dalla tassa sulla spazzatura si incasserà realmente quel “bottino” da 31 milioni di euro e soprattutto se il bilancio redatto dal ragioniere generale Ferdinando Coglitore e al dirigente responsabile del bilancio Giovanni Di Leo e non ancora firmato da Croce (vedi correlato) prevede lo stanziamento nei confronti dell’Ato di quei quasi 11 milioni di euro necessari a colmare la differenza tra le previsioni di spesa della società d’ambito e i costi a carico di Palazzo Zanca.
Su quest’ultimo aspetto, abbiamo provato a girare la domanda direttamente ai due dirigenti, che non hanno però fornito alcuna risposta in merito. «Ma se non abbiamo ancora un bilancio di previsione», è la sola esclamazione di un Coglitore visibilmente contrariato, il quale ha lasciato intuire che, sul documento contabile di previsione, c’è aria di tempesta con il commissario, “ostinato” nel non voler apporre la propria firma e pronto a partire alla volta di Palermo per ottenere un provvedimento ufficiale sui 40 milioni di euro promessi dal presidente della Regione, Rosario Crocetta.
Tornando alla delibera sull’Ato, che ingloba anche il Piano di Rientro dal debito della durata di dieci anni, oltre a vizi “sostanziali” sono stati riscontrati anche vizi formali, essendo l’atto sprovvisto del parere del Collegio dei revisori dei conti, che invece, in base a precise disposizioni della Regione, deve essere obbligatoriamente allegato. Il presidente della I commissione consiliare, Giuseppe Melazzo, ascoltati i colleghi, ha deciso di rinviare la delibera alla Presidenza del Consiglio per tutti gli adempimenti del caso. I lavori della commissione sono stati aggiornati a lunedì 24 dicembre e all’ordine del giorno ci sarà ancora il provvedimento proposto da Croce, che non vuole perdere l’opportunità di chiudere la partita con l’Ato, usufruendo dell’ anticipazione da parte della Regione, prevista dalla normativa regionale per consente agli enti locali di spalmare in più anni il debito pregresso nei confronti delle società d’ambito. (Danila La Torre)