All’intervista rilasciata dall’ex assessore regionale alla formazione Centorrino in merito al sistema finito al centro delle inchieste, replica un’operatrice dell’Ial, rispondendo punto per punto,attraverso la normativa. “Il settore è stato portato al tracollo dal trio LAC, Lombardo, Albert, Centorrino. E ci sono stati lavoratori che si sono tolti la vita”. In allegato la replica di Centorrino: "Ho cercato di mettere ordine nel settore".
Sono un operatore della filiera interventi formativi, dipendente dello IAL SICILIA a cui l’Amministrazione ha revocato l’accreditamento per inadempienze accertate.
Da 15 mesi non percepisco le retribuzioni ed essendo un vero soggetto monoreddito, vivo un profondo disagio sociale, tenuta in ostaggio in una condizione di precarietà economica conclamata, ormai non più sostenibile. Oltre alle grandi difficoltà concrete e materiali, la condizione psicologica ed emotiva vacilla sempre più fino allo svilimento e all'annullamento della dignità di lavoratore e di essere umano.
Preciso che allo stato attuale sono sospesa dall’ente in virtù di una fantomatica cassa integrazione in deroga, che ad oggi è senza copertura finanziaria, mancano fondi per ben più di 100 milioni di euro per la Sicilia.
Personalmente ho attivato tutte le procedure legali per recuperare il mio credito lavorativo, richiedendo anche il riconoscimento della normativa regionale che tutela i lavoratori della F.P.
Premesso ciò, ho ascoltato l’intervista all’ex assessore regionale alla formazione Mario Centorrino e sono indignata come persona e lavoratore, sulle affermazioni rilasciate sul sistema ed i lavoratori della f.p. siciliana e voglio puntualizzare e smentire alcune affermazioni:
Il settore è stato portato al tracollo con il governo Lombardo è cioè condotto dal trio LAC (Lombardo, Albert, Centorrino) che con atti illegittimi hanno disatteso la normativa regionale vigente (L.24/76 e L.R. 25/93) che tutela i lavoratori facendo transitare il finanziamento agli enti dal bilancio regionale al più cospicuo FSE, rendendoci precari in quanto il sistema del FSE non si sposa con il sistema strutturato in Sicilia. Ciò trova fondamento nella fonte costituzionale e statutaria della Formazione professionale, materia che in Sicilia è disciplinata esclusivamente dalla L.R. n. 24 del 6 marzo 1976 e s.m.i. In capo alla Regione siciliana, vi è l’obbligo costituzionale di rendere il servizio della formazione professionale ai cittadini siciliani attraverso l’emanazione, su base annuale o pluriennale, del Piano regionale dell’offerta formativa (Prof), così come si evince dal tenore letterale dell’art 5, comma 1 della citata legge regionale n. 24/76. Norma che, sottolineo,impone all’assessore competente l’obbligo di emanare annualmente detto Piano entro il 30 novembre così come dispone l’art. 34 della legge regionale n. 15 del 5 novembre 2004 che ne fissa il termine, escludono la sussistenza di qualsivoglia margine di discrezionalità entro il quale la Regione possa determinarsi se far luogo o meno all’emanazione del predetto Piano. . Il secondo comma dell’art 5 della L.R. n. 24/76, in aggiunta al piano annuale imposto normativamente dal comma 1 del richiamato art. 5, riconosce in capo alla Regione la facoltà di approvazione anche di piani pluriennali finanziati con fondi comunitari e formulati secondo le procedure previste per l’erogazione dei fondi comunitari. . La reiterata elusione e violazione della L. R. n. 24/76 e, per essa, la mancata approvazione del Piano Annuale dell’Offerta Formativa negli anni 2012 e 2013, ha comportato l’omessa erogazione del servizio di formazione professionale in danno dei beneficiari-utenti non rientranti nelle categorie tipizzate nell’Avviso Pubblico n. 20/2011 e nel D.D.G. n. 5021/2013, e ha comportato, per le ragioni anzidette, la infruttuosa esplicazione delle attività programmate nei predetti provvedimenti ha determinato, a danno degli operatori tutti – iscritti all’albo istituito ai sensi dell’art. 14 della L.R. n. 24/76 – la lesione di tutte le posizioni giuridiche tutelate dalla L.R. n. 24/76 e s.m.i. e, non ultima, la garanzia legale della continuità lavorativa e retributiva contemplata nell’art. 2 della L.R. n. 25/93, con conseguenti multipli licenziamenti e/o collocazione in Cassa Integrazione in Deroga consumati in danno della categoria. Una legge si sostituisce con un’altra legge, ma non può essere ‘aggirata’ con provvedimenti amministrativi come ha fatto il Governo di Raffaele Lombardo e l’attuale Governo di Rosario Crocetta. La formazione professionale, materia di rango costituzionale e statutaria, in Sicilia risulta disciplinata esclusivamente dalla L.R. n. 24/1976 e s.m.i., nonché, per quanto attiene ai principi guida della detta competenza regionale normativa in materia, dalla legge quadro n. 845/1978 e che, per effetto del riassetto organizzativo degli uffici dell’Amministrazione regionale di cui alla L.R. n. 19/2008, la competenza in materia di Formazione Professionale, è transitata dall’Assessorato Regionale al Lavoro all’Assessorato Regionale all’Istruzione e alla Formazione Professionale. La L.R. n. 24/76 e s.m.i. detta apposite inderogabili prescrizioni per lo svolgimento in regime di convenzione dell’attività di formazione professionale – espletata per il tramite degli enti strumentali di cui all’art. 4 – ai fini del conseguimento di valido attestato di qualifica professionale utile all’avviamento al lavoro e valido anche ai sensi del D.A. 3/2/92 e della L.R. n. 12/91 in favore dei giovani disoccupati, soggetti svantaggiati – disabili, minori in obbligo formativo, soggetti fuoriusciti dal sistema lavorativo anche in relazione all’età non più giovane ed al contestuale innalzamento della soglia pensionistica per il loro reinserimento nel tessuto produttivo dell’isola; in ossequio agli articoli 3, 4, 9, 33, 35 e 38 della Costituzione la Regione siciliana è obbligata a rendere tale servizio.
Non entro in merito alle inchieste giudiziarie, ovvero alla capillare rete politico-istituzionale – familistica, che secondo i magistrati drenava fondi pubblici, creava consenso elettorale ma anche incarichi per gli adepti, ai vertici degli enti e nelle società riconducibili al deputato pd del quale è stato chiesto l’arresto, ma anche negli uffici regionali; spero che la magistratura faccia luce e giustizia in nome e per conto di tutti i lavoratori onesti, che continuano a pagare sulla propria pelle, il malaffare dei politicanti.
Ricordo a Centorrino che la L24/76 prevede che il personale che insegna materie teoriche deve essere fornito di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria di II grado (art.13 comma 2), mentre gli istruttori pratici devono essere in possesso di una documentata esperienza professionale per almeno 5 anni (art.13 comma3). E’ la legge che stabilisce la congruità del titolo, non l’assessore di turno.
Ribadisco che Centorrino non si deve permettere, di insinuare che i lavoratori non hanno bisogno delle retribuzioni e giudicare tutti quanti alla stessa stregua, fermo restando che il diritto alla retribuzione del lavoro è tutelato direttamente dalla nostra Carta Costituzionale(ex art 36) oltre che dall’art.2099 del codice civile. Inutile aggiungere che la legge impone al datore di lavoro di rispettare i vincoli contrattuali, compresa la data di erogazione dello stipendio e l’amministrazione deve vigilare in quanto denaro pubblico, altrimenti non si capisce la motivazione per cui l’assessorato revoca l’accreditamento agli enti. Nemmeno considera la disperazione che ha portato al suicidio alcuni lavoratori del settore. Calza a pennello un detto siciliano “ chi ha la pancia piena non considera chi c’è l’ha vuota”.
Avrei tanto altro da aggiungere, ma mi fermo qui.
Forse non gli è bastata la lezione della Corte dei Conti!
Ringraziando per la cortese attenzione che vorrà accordarmi, porgo cordiali saluti.
Alessandra Gaddi
In allegato la replica dell'ex assessore Mario Centorrino
Prof. CENTORRINO, potrebbe gentilmente ilustrare a noi lettori qual’era la procedura, quando Lei era in carica, per operare il controllo di qualità e di certificazione dei risultati conseguiti dai centri di formazione ai quali il Suo Assessorato dava i finanziamenti ????? Grazie.
Prof. CENTORRINO, potrebbe gentilmente ilustrare a noi lettori qual’era la procedura, quando Lei era in carica, per operare il controllo di qualità e di certificazione dei risultati conseguiti dai centri di formazione ai quali il Suo Assessorato dava i finanziamenti ????? Grazie.
Purtroppo i tempi per attribuire le giuste colpe sono lunghi, ma almeno date ai lavoratori quel che gli spetta. Fate pagare ai presunti colpevoli una parte di liquidità che spetta a chi ha lavorato onestamente ed ora si trova al collasso.
Sequestrate/gli tutto il denaro con cui si sono riempiti le tasche e distribuitelo a chi da mesi è attaccato ad un filo di speranza.
Purtroppo i tempi per attribuire le giuste colpe sono lunghi, ma almeno date ai lavoratori quel che gli spetta. Fate pagare ai presunti colpevoli una parte di liquidità che spetta a chi ha lavorato onestamente ed ora si trova al collasso.
Sequestrate/gli tutto il denaro con cui si sono riempiti le tasche e distribuitelo a chi da mesi è attaccato ad un filo di speranza.
l’ex assessore non fa una gran bella figura…
l’ex assessore non fa una gran bella figura…
E le eventuali inadempienze o, ancora peggio, le eventuali omissioni dei vertici dell’Ufficio Provinciale del Lavoro e dell’Ispettorato del Lavoro, nella qualità ricoperta di organi di controllo!!!
Grazie.
E le eventuali inadempienze o, ancora peggio, le eventuali omissioni dei vertici dell’Ufficio Provinciale del Lavoro e dell’Ispettorato del Lavoro, nella qualità ricoperta di organi di controllo!!!
Grazie.
E’ importantissima conoscere la voce di chi ha dato sudore e fatica per un tozzo di pane, ma è giusto dare a chi come Centorrino faceva da xxxxxxxxxxxxx.
E’ importantissima conoscere la voce di chi ha dato sudore e fatica per un tozzo di pane, ma è giusto dare a chi come Centorrino faceva da xxxxxxxxxxxxx.