Sono in 85, sono docenti, personale amministrativo e genitori degli alunni della direzione didattica di Ganzirri e hanno deciso di andare avanti. E lo fanno contro il piano di dimensionamento siglato di recente dall’assessore Centorrino, presentando un esposto alla Corte dei Conti di Roma, alla Corte dei Conti di Palermo e alla Procura della Repubblica di Palermo, per rivedere i termini del documento nella parte in cui la direzione di Ganzirri viene “sacrificata” nella sua autonomia. Il caso è ormai noto: a sollevarlo il preside Cosimo D’Agostino che evidenzia come la mancata fusione tra la sezione di Ganzirri e l’I.C “Petrarca”, cui è stato preferito l’accorpamento a quest’ultimo di due classi della direzione didattica di Paradiso, rappresenti l’emblema di “un piano di razionalizzazione che tutto può essere considerato fuorché razionale e soprattutto economico”. L’unione tra i due istituti come dimostra anche la nota allegata all’esposto inoltrato alla Procura, era stata suggerito anche dal Comune di Messina perché, come spiegato nella nota dell’allora dirigente De Francesco, era stata considerata “la sola soluzione logica per ogni aspetto didattico-organizzativo, nonché per un rilevante risparmio di spese”. Ad appoggiare tale ipotesi, come si legge nel documento, anche l’Ufficio scolastico provinciale, e le organizzazioni sindacali che ne avevano poi ribadito la validità nel corso del tavolo tecnico istituito proprio dall’assessore Centorrino.
Da quell’incontro in poi, però, tante cose sembrano essere cambiate, al punto da spingere il rappresentante regionale ad optare per una diversa soluzione: “Quale antieconomica, illogica logica ha cancellato una fusione di due scuole – scrivono genitori e docenti nell’esposto – voluta da tutti i soggetti interessati, che avrebbe generato solo una migliore organizzazione didattico-organizzativa e soprattutto una migliora e più oculata economia sotto ogni aspetto e profilo? Quale improvvida decisione è intervenuta per far sì che l’assessore Centorrino ed il dirigente Albert mutasserp la determinazione con un inutile ed evitabilissimo aggravio finanziario, lasciando le due scuole autonome?”. Tanti gli interrogativi posti da genitori e docenti e rispetto ai quali, essendo mancata spiegazione da parte degli uffici preposti, si chiede oggi alla Corte dei Conti di fare chiarezza.