Confindustria, Confederazione Italiana Agricoltori (CIA), Confesercenti, Confartiginato e anche la Federazione Antiracket e Antiusura (FAI). E’ questo l’ordine cronologico della pioggia di reazioni che ha accompagnato la notizia del coinvolgimento del segretario generale della Camera di Commercio, Enzo Musmeci, nello scandalo dell’Ascom-Finance, dopo quella del deputato regionale Roberto Corona, di cui la Confcommercio nazionale ha disposto la sospensione (come annunciato questa mattina, vedi articolo in basso). I vertici delle principali sigle confederative della provincia messinese, hanno immediatamente dato mandato ai propri uffici stampa di “confezionare” comunicati in cui si condanna l’accaduto e in cui, in buona sostanza, si sollecitano le dimissioni dei vertici dell’ente camerale (in basso tutte le reazioni).
Un “attacco” frontale, che questo pomeriggio ha spinto lo stesso presidente della Camera di Commercio, Nino Messina, a replicare a quanto letto e appreso attraverso la stampa: «Mi ero riproposto – esordisce Messina – di non rilasciare alcuna dichiarazione prima dello svolgimento delle riunioni della Giunta e del Consiglio, convocati rispettivamente il 21 ed il 22 dicembre, nonostante le numerose sollecitazioni rivoltemi. Apprendo, però, dagli organi di informazione che nei confronti dei “vertici camerali” vengono mossi commenti durissimi, a volte non pertinenti o non adeguatamente riscontrati e spesso anche ingenerosi, che erroneamente mettono in diretta e stretta correlazione l’attività della Ascom Finance con la Camera di Commercio di Messina. Preciso, pertanto, che nessun atto, procedura o deliberazione assunti dagli organi istituzionali e dagli uffici della Camera di Commercio – prosegue Messina – possono essere direttamente o indirettamente ricondotti o collegati ad eventuali atti prodotti dall’on. Roberto Corona e dal dott. Vincenzo Musmeci nella loro qualità di amministratori della Ascom Finance. Fermo restando ogni legittimo diritto di critica – conclude il presidente dell’Ente camerale – ritengo però opportuno, a tutela dell’immagine dell’istituzione camerale e della rispettabilità di chi ne ha l’onore e l’onere della conduzione, di dover sollecitare l’attenzione dei legali dell’Ente». Messina, dunque, chiarisce la propria posizione, anzi quella dell’Ente da lui rappresentato, dando mandato ai propri avvocati di attivare tutte le procedure per tutelare l’immagine della Camera di Commercio.
Al momento, dunque, diversamente da quanto “consigliato” dai vertici degli altri organismi, non si prospetta alcuna possibilità di dimissioni. Non almeno nell’immediato. Non è però da escludere l’ipotesi che Messina intenda “traghettare” la Camera di Commercio fino all’approvazione del bilancio e, solo successivamente, lasciare la guida dell’Ente. Ma, lo ribadiamo, è un’ipotesi. Riguardo, Musmeci, ricoprendo quest’ultimo il ruolo di segretario a seguito della partecipazione a un concorso pubblico, nessun organo “superiore” può disporne l’allontanamento, l’unica strada che potrebbe “separarlo” dalla Camera di Commercio è quella dell’autosospensione. (ELENA DE PASQUALE)
LE REAZIONI
CONFINDUSTRIA: “Riteniamo che debba essere anteposto l’interesse delle Istituzioni a quello di chi le rappresenta. E’ necessario un momento di discontinuità che riaffermi l’autorevolezza della Camera di Commercio di Messina e del suo ruolo d’Istituzione a supporto dell’economia”
CIA (Confederazione Italiana Artigiani): “La Presidenza Provinciale – si legge nella nota – esprime forte preoccupazione per la situazione creatasi alla Camera di Commercio di Messina a seguito del coinvolgimento del dott.. Enzo Musmeci nella grave vicenda che ha visto l’arresto dell’On. Roberto Corona come massimo dirigente dell’Ascom Finance – Confcommercio di Messina. Il ruolo della Camera di Commercio è fondamentale nell’economia messinese soprattutto nell’attuale difficile congiuntura. Migliaia di aziende infatti hanno, o sono sul punto, di cessare la loro attività. Assoluta trasparenza e rispetto rigoroso della legalità sono necessari per il prestigio e l’autorevolezza dell’Ente Camerale. Si impone di conseguenza l’esigenza di un profondo rinnovamento nella vita della Camera di Commercio. Rinnovare è ormai assolutamente indispensabile. Ci affidiamo alla sensibilità dei massimi dirigenti dell’ente e nell’attento ruolo di vigilanza dell’Assessorato alle Attività Produttive”.
CONFESERCENTI: “La Camera di Commercio , soprattutto in un momento di grave crisi economica che investe la stragrande maggioranza delle imprese messinesi, non può non esser un punto di riferimento forte, trasparente ed autorevole. Da coloro che la governano e la amministrano ci aspettiamo le dovute assunzioni di responsabilità con i relativi atti consequenziali. Confidiamo, infine, nell’intervento dell’Assessorato Regionale delle Attività Produttive che in Sicilia esercita la Vigilanza sulle attività delle Camere di Commercio”.
CONFARTIGIANATO: “La Confartigianato Imprese Messina, in un momento di grave crisi economica, ritiene opportuno, al fine di eliminare qualsiasi dubbio che possa compromettere la propria credibilità, che i soggetti momentaneamente coinvolti, manifestino la loro immediata disponibilità ad atti consequenziali, supportati da assunzioni di responsabilità finalizzati alla funzionalità dell'ente camerale nell'ottica di una recuperata etica pubblica verso le nostre istituzioni. La Confartigianato Imprese Messina manifesta la massima disponibilità ad intraprendere un percorso comune, insieme a tutti gli stakeholders, che miri ad eliminare ogni possibile dubbio del passato e che non dia solo maggiori occasioni di sviluppo ma anche maggiore forza e concretezza al dialogo tra economia e istituzioni, in piena coerenza con le esigenze espresse dal mondo delle imprese e con l'identità territoriale. La Confartigianato si affida alla massima sensibilità dei dirigenti dell'Ente e confida nell'attento ruolo di vigilanza dell'Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana”.
FAI: “Messina ha bisogno di tanta legalità e trasparenza.
Dopo l’inchiesta che ha toccato noti nomi della politica,dell’associazionismo, della camera di Commercio, la città deve reagire. Le associazioni , la comunità, le famiglia, gli imprenditori, la società onesta devono dire basta. Bisogna svegliarsi, confrontarsi e avere il coraggio di denunciare tutte le illegalità in ogni forma e in ogni luogo”.
“Da tempo la camera di Commercio di Messina è stata sottoposta a indagini e ispezioni. Solo le forze dell’ordine e la magistratura hanno fatto evidenziare il potere e i profitti di pochi a danno di molti. La politica ha una grande responsabilità su quello che sta accadendo se continua a proporre candidati e incarichi importanti, come quello della camera di commercio a discutibili professionisti. Per questo riconoscendo in lei, assessore Marco Venturi, un artefice della battaglia sul fronte della legalità chiedo che intervenga urgentemente sulla camera di Commercio di Messina per ridare prestigio e riferimento istituzionale”.