Nella città di Messina i problemi che, giorno dopo giorno, vengono sollevati sono tanti, ma non vengono prospettate le possibili soluzioni.
Nello schema del bilancio di previsione 2011, approvato dalla Giunta Municipale, a proposito dell’A.T.M., come riportato da notizie di stampa, risulta che: “ Nella manovra, tra l’altro, attraverso interventi mirati, sono state previste risorse aggiuntive per l´A.T.M. incrementando da 13 a 16 mln. lo stanziamento annuale e nel pluriennale 2011/2013 un importo di euro 15.000.000,00 quale “accantonamento prudenziale” in attesa delle determinazioni che il Consiglio Comunale vorrà adottare sulla proposta di riorganizzazione dei servizi di mobilità urbana”.
Nulla dice lo schema di bilancio sul risanamento dell’Azienda e sul suo futuro.
Il sito informatico della Azienda di trasporto pubblico di Catania riportava, giorni fa, a caratteri cubitali, la notizia che il 1° agosto 2011 ha inaugurato la sua attività la nuova Azienda Metropolitana Trasporti Catania S.p.A.
Perché il Comune di Catania ha potuto trasformare la propria municipalizzata in S.p.A. mentre il Comune di Messina non lo può fare?
Nella risposta a questo interrogativo si cela il futuro dell’ATM.
Probabilmente non si è tentato e non si vuole tentare la strada della trasformazione dell’Azienda in S.p.A., perché, dicono i diretti interessati, i debiti sono tali e tanti che i creditori, immediatamente assalirebbero il patrimonio, gli immobili ed il parco mezzi, che il Comune dovrebbe, per legge, trasferire alla costituenda Società.
Orbene, a mio parere, la soluzione ci sarebbe ed è molto semplice:
1.- Azzeramento dei debiti dell’Azienda Trasporti Municipalizzata, attraverso le seguenti fasi:
a) Il Comune di Messina deve verificare, analiticamente, tutti i debiti contratti dall’Azienda Municipalizzata
b) Portare in Consiglio Comunale, per il riconoscimento quali debiti fuori bilancio, quelle spese effettivamente sostenute e dimostrate, con pezze giustificative, che sono state necessarie per la gestione indispensabile del servizio, senza il rispetto del regolare iter procedimentale.
c) Avviare azione di responsabilità ex art. 2393 c.c. rivalsa nei riguardi di chi ha procurato quei debiti, che, legalmente, non possono essere riconosciuti e di coloro che abbiano procurato un danno diretto o indiretto all’Azienda, danno che non si sarebbe prodotto se essi avessero gestito e vigilato in conformità degli obblighi della loro carica e perciò responsabili.
d) Trasformare l’Azienda in S.p.A., libera e franca dei debiti che resterebbero accollati dal Comune.
Nelle more avviare una politica di risanamento, concretizzando queste idee:
1.- Stipula del contratto di servizio, sulla base del previsionale del Comune.
2.- Rideterminare la pianta organica dell’Azienda, tenendo conto delle effettive esigenze dei servizi e del rapporto dipendente/autobus/ utenza.
3.- Messa in quiescenza del personale riconosciuto legalmente fisicamente “ inidoneo”.-
4.- Riduzione o abolizione del lavoro straordinario, visto che l’ATM può contare su una pianta organica di “682 dipendenti”, come da notizia di stampa.
5.- Riqualificazione e specializzazione del personale in esubero, per manutenere, all’interno dell’Officina dell’Azienda, i tram ed autobus con proprio personale. Eventuale messa in mobilità fra le altre compartecipate del Comune, dell’eventuale personale in esubero.
6.- Abolizione delle consulenze e dei compensi fissi, che sono abbastanza onerosi, per i legali. Dovrebbero essere sufficienti i compensi legali stabiliti in sentenze
7.- Utilizzo economico degli spazi interni,ad es. per gli automezzi sotto sequestro o per quelli prelevati a mezzo carro attrezzi, dei locali, dell’officina e gestione oculata dei parcheggi
8.- Individuazione, scelta e gestione economicamente produttiva di attività complementari ( auto a propulsione elettrica, autobus turistici a due piani su cui fare convergere i turisti delle navi da crociera, noleggio auto, istituzione di Officine autorizzate da parte di fabbriche nazionali ed extra, nell’ambito della provincia di Messina, come ad es. l’ATM di Trapani che è officina autorizzata Bredamenarinibus per tutta la Provincia, ecc…).
8.- Richiesta di finanziamenti europei, nazionali e regionali per aumentare ed aggiornare il parco mezzi e rendere servizi completi ed efficienti.
Acquisizione di nuovi autobus a metano e non ed individuazione di fonti di produzione di energia elettrica che consentano una gestione più economica del tram.
Ritengo che l’ATM ha avuto in passato una gestione molto allegra, è stato un ufficio di collocamento delle varie Amministrazioni, è sovradimensionata, ha un parco macchine insufficiente ed inefficiente, ha dato e dà “da mangiare” a tanti, a discapito di qualsiasi danno erariale, tanto c’è “Cappiddazzu chi paja tuttu”.
Salvatore Vernaci