Docente e chirurgo dell’Università degli Studi di Messina demansionato e dequalificato

Sono Professore Associato, Titolare della Cattedra di Chirurgia d’Urgenza e di Pronto Soccorso dal 1986 e Direttore Pro-Tempore – eletto all’unanimità nel febbraio 2006 – della Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale I della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Messina. Dal marzo 2003 a oggi ho subito un’azione di mobbing nell’UOC di mia afferenza (Chirurgia d’Urgenza e dei Trapianti d’Organo dell’AOU di Messina) – nel cui ambito ricoprivo, sulla carta, il ruolo di Vicario -, consistente nel mio progressivo allontanamento dall’attività di reparto, di ambulatorio, di consulenze specialistiche e, soprattutto, dall’attività chirurgica in elezione (invariati, invece, per me gli obblighi di attività chirurgica in urgenza quale capo équipe, nell’espletamento della quale io, con attività in elezione scarsa e talora nulla, mi sono trovato a operare spesso e volentieri con colleghi completamente esclusi in elezione dalla sala operatoria). E così, nel mentre la mia casistica operatoria – senza peraltro che mi sia stata mai addebitata incapacità professionale, anzi tutt’altro – è andata via via riducendosi fino quasi ad azzerarsi, quella dei miei colleghi e anche di personale medico non in organico (il ruolo di quest’ultimo nelle équipes chirurgiche è molto incerto in base ai registri operatori e alle cartelle anestesiologiche, a causa di alcune -discrepanze- rilevabili nei due documenti clinici) si è accresciuta. La situazione assistenziale e operatoria ha ovviamente avuto ripercussioni sull’espletamento della mia attività di didattica – Docente di Chirurgia d’Urgenza nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia; Docente di Chirurgia Generale nella Scuola di Specializzazione da me diretta, nonché in quella di Chirurgia Toracica e di Ortopedia e Traumatologia – e di ricerca scientifica. Dal dicembre 2003 a oggi ho segnalato – e documentato – ripetute volte a tutti gli Organi Istituzionali (Presidente della Repubblica, Ministri dell’Università, Direttori Generali e Direttori Sanitari dell’AOU) la mia problematica. Cosa ho ottenuto? Soltanto una richiesta al Rettore da parte del MIUR di apertura di indagine amministrativa, del cui esito – ma non sono stato mai ufficialmente ascoltato – non ho avuto notizie. Nel novembre 2006, a scopo cautelativo, ma comunque illustrando la gravità della situazione relativa alla mia impossibilità di eseguire in elezione interventi che avrei dovuto all’occorrenza eseguire in urgenza e dimostrando il mancato rispetto della normativa nella gestione dell’UOC, ho inviato una nota alla Procura della Repubblica di Messina. Sono stato ascoltato nel merito, ma da allora non ho avuto più alcuna notizia. A gennaio u.s. – dopo ripetuti periodi di assenza -, stanco di non lavorare, ho chiesto ai Vertici Aziendali di essere trasferito in altra U.O.C. in cui poter svolgere compiutamente i miei compiti di istituto, ma subordinando detto trasferimento – così come meglio ho potuto precisare nel corso di una mia audizione davanti al Comitato dei Garanti – all’esito di un’indagine interna finalizzata all’identificazione e alla sanzione del responsabile del mio disagio lavorativo. L’attuale Commissario dell’AOU, senza aprire l’inchiesta – a mio parere doverosa – e senza consultarmi, ha disposto il mio trasferimento (nell’ambito di un interscambio con un Dirigente Medico Aziendale) in Chirurgia Oncologica, in cui non si svolge attività operatoria in urgenza, aggravando o mantenendo invariata in tal modo la mia situazione lavorativa: impossibilità di insegnare Chirurgia d’Urgenza – didattica e ricerca trovano supporto nell’assistenza -. Avverso alla disposizione commissariale ho fatto ricorso e anche i sindacati hanno assunto identica posizione. Ma a oggi niente di fatto, nonostante la mia esplicita richiesta al Commissario Straordinario Aziendale di ritirare il provvedimento, di procrastinare all’esito dell’indagine amministrativa ogni decisione e di tenere conto in quest’ultima delle mie esigenze lavorative nella loro globalità. Nel febbraio u.s., prima del trasferimento, ho inviato un esposto-denunzia alla Procura della Repubblica di Messina, ma a oggi tutto tace. Al danno si aggiunge la beffa e io attendo quella Giustizia che tarda ad arrivare. Cosa fare?! Luigi Giuseppe Angiò