Tutte le stazioni sciistiche d’Italia, dalle Alpi alla Sicilia, in questi giorni stanno facendo il pienone di turisti con boom di introiti e tanto divertimento per tutti: dopo le nevicate abbondanti, è scoppiata la mania del Natale sulla neve, e molti trascorreranno le festività natalizie sugli sci.
L’unica stazione in cui non si sta sciando, è quella di Gambarie d’Aspromonte: fu la prima stazione sciistica di tutto l’Appennino centro/meridionale, e adesso è il fanalino di coda, una vergogna per tutto il Paese, perché la neve c’è ed è abbondante, ma le seggiovie sono chiuse.
Mi è capitato qualche settimana fa, parlando di neve, sci e climatologia, di leggere e ascoltare frasi del tipo: “in Calabria non avete stazioni sciistiche-, oppure “chissà quanti chilometri devi percorrere per andare a vedere la neve e sciare tu che sei di Reggio Calabria- o, ancora, “voi Calabresi solo il mare c’avete di bello, e neanche lo sapete sfruttare-.
Non l’avessero mai fatto, mi sono scatenato.
Non ci ho visto più dalla rabbia, perché le mie origini e le mie radici non si toccano, guai a tentare di infamarle.
Ho risposto con orgoglio, fiero della mia terra, fermamente convinto di quello che andavo a dire.
E allora, partito come un treno, ho citato le numerose piste da sci che ci sono sul Massiccio del Pollino e della Sila (fanno parte anche quelle della Regione Calabria) e poi ho lasciato – dulcis in fundo – la “mia- Gambarie per ultima.
E mentre ne scrivevo la storia, vantandomi del fatto che fu la prima stazione sciistica di tutto l’Appennino centro/meridionale, essendo nata nel lontano 1956 (sì, 51 anni fa!!), inserivo fotografie del magnifico Aspromonte e delle splendide piste che sono ospitate dal comprensorio di Gambarie.
Piste che sono gioia, divertimento, allegria: fonte di piacere per tutti i giovani, e non solo, dello Stretto.
Gambarie ha vissuto periodi d’oro, ma non è mai stata sfruttata a pieno: ha delle grandissime potenzialità, perché le caratteristiche uniche che la contraddistinguono farebbero impallidire le piste sciistiche delle Alpi, delle Ande e dell’Himalaya.
A Gambarie si può sciare guardando il mare, sembra di planare sul Mediterraneo con uno sguardo fisso verso le Isole Eolie da un lato, e l’Etna, il vulcano più alto e bello d’Europa, dall’altro.
Si vede in primo piano la falce del porto di Messina che dà un tocco in più di storia, cultura, e che collega il presente al passato e, infine, Gambarie è molto molto facile da raggiungere: bastano 20-25 minuti di automobile dall’A3, sia percorrendo la strada da Scilla, che da Villa San Giovanni, o da Gallico o da Reggio Città.
Gambarie è per antonomasia la stazione sciistica dello Stretto, poiché tutti i Reggini e i Messinesi l’hanno sempre avuta come punto di riferimento per gli sport invernali.
Ultimamente, però, le cose non vanno per il verso giusto, e non è una storia solo dei giorni nostri. Da anni e anni, noi giovani appassionati di neve, sci, snowboard e montagna, ci siamo illusi che con la nuova, comoda veloce e bellissima seggiovia, e con i moderni cannoni sparaneve, Gambarie sarebbe diventata una stazione sciistica al passo con i più importanti centri europei, ci siamo illusi che le strade fossero spazzate dalla neve ogni giorno che nevica, e che noi potessimo raggiungere Piazza Mangeruca senza problema alcuno.
La realtà però è differente da quello che sognavamo ( cioè la normalità, mica pretendiamo chissà che!) e quello che è successo nelle ultime settimane, in quest’inizio di stagione invernale 2007/2008, è un tormentone che si ripete da anni e anni.
I primi disagi tra 17 e 20 novembre, quando nevica in Aspromonte dagli 800 metri in su.
A Gambarie cadono appena 15-20cm di neve, eppure il paese rimane isolato per tre giorni: non arrivano gli autobus, i bambini non possono andare a scuola, nessuno può portare viveri o qualsiasi altro tipo di merce.
Quella che poteva essere l’occasione per aprire gli impianti in netto anticipo, consentendo a tutti gli appassionati di divertirsi sulla neve, è diventato invece un incubo; tutti quelli che dovrebbero sperare che nevichi il più possibile per avere sempre le piste aperte e tanti turisti, erano costretti a maledire il tempo, prematuramente freddo e nevoso, che causava solo disagi.
Nelle piste più alte (la pista azzurra, la Nino Martino e quella di Telese) ha nevicato molto anche tra fine novembre e inizio dicembre, ma di apertura impianti neanche a parlarne.
La neve, poi, a metà dicembre (qualche giorno fa) è arrivata abbondante anche a Gambarie, dove sono caduti 30cm di neve.
Gli impianti hanno aperto il primo ( che poi si rivelerà unico!) giorno, domenica 16 dicembre: ma non c’era quasi nessuno sulle piste perché nessuno lo sapeva.
Nessuno aveva voluto pubblicizzare l’apertura degli impianti, nessun quotidiano locale di Reggio e Messina (saremmo davvero considerati “fuori di testa- a dire che poteva essere mandato un comunicato a testate giornalistiche nazionali!) riportava la notizia, e così la seggiovia domenica ha aperto per poche decine di persone che nelle ore precedenti si erano attaccate al telefono, tanta era la loro voglia di sciare.
La notizia, così, si diffonde: pur non avendo eco sui mass media ( perché nessuno di competenza intende pubblicizzarla), tra appassionati, si sa, ormai ci si tiene in contatto, e anche grazie internet, in molti vengono a sapere che le piste sciistiche sono aperte e che la stagione è iniziata, in anticipo rispetto al solito, grazie al freddo e alle belle nevicate che ogni appassionato di sport invernali adora.
E così lunedì 17, alle 8 del mattino, Piazza Mangeruca è piena di sciatori che hanno preso un giorno di ferie, che hanno marinato la scuola, che hanno chiesto un permesso, che hanno fatto un viaggio di diversi chilometri e che, da Messina, hanno attraversato lo Stretto con entusiasmo per divertirsi sulle splendide piste di Gambarie, ma nessuno va ad aprire gli impianti.
I responsabili delle seggiovie dicono che gli impianti rimarranno chiusi perché i dipendenti della nuova cooperativa devono fare un corso di apprendimento perché ancora non sanno come devono lavorare, ma se qualcuno telefona da Reggio, da Messina o da chissà dove, sfruttano la lontananza territoriale e dicono che non c’è abbastanza neve per sciare, quando in realtà la neve c’è, è tanta e assolutamente sciabile, in tutte le piste.
Martedì 18, le piste rimangono chiuse, così come oggi, mercoledì 19.
E se qualcuno prova a telefonare adesso alle seggiovie (0965.743041), il gentilissimo addetto risponde che domani, giovedì 20 gli impianti entreranno in funzione, e si potrà sciare.
“Ma è sicuro??-
“Di sicuro c’è solo la morte-, risponde!
Sono fermamente convinto che Gambarie ha delle potenzialità incredibili, e spero che quello che sta succedendo in questi ultimi anni non sia la lenta morte della stazione sciistica più antica dell’Appennino centro/meridionale, ma solo un momento che permetta ai più importanti imprenditori reggini e messinesi di darsi una svegliata e andare ad investire a Gambarie, perché sicuramente avrebbero un ritorno e perché sarebbe un bene per il territorio tutto dello Stretto.
Oggi, invece, è inutile ormai parlare di “caso Gambarie- e di gridare allo scandalo.
Perché, a Gambarie, è un “caso- quando le cose vanno per il verso giusto.
Quasi come se fosse quello, lo scandalo.
Aveva ragione chi mi diceva che in Calabria non ci sono piste sciistiche, perché in realtà è come se non ce ne fossero, e io, che risposi fiero, con orgoglio, mi sento ferito, ferito nel mio cuore, nelle mie origini, perché quell’orgoglio dovrebbero averlo tutti coloro che gravitano intorno a Gambarie e che lavorano agli impianti sciistici e alle strutture ricettive.
Loro, quelli che, probabilmente, se qualcuno gli avesse detto: “in Calabria non avete stazioni sciistiche-, avrebbero abbassato la testa senza obiettare alcunché.