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“Vota per me o ti faccio licenziare”, ex sindaco si difende. Roccella si prepara al riconteggio

MESSINA – Resta al divieto di dimora Pippo Spartà, attuale consigliere comunale ed ex sindaco di Roccella Valdemone coinvolto nell’inchiesta della Procura di Messina su presunte pressioni elettorali su due votanti, alle amministrative dello scorso anno. Dopo l’interrogatorio di garanzia, infatti, il giudice Ornella Pastore ha confermato la misura da lei autorizzata il 24 marzo scorso. L’avvocato Roberto Materia ora attende di confrontarsi col Tribunale del Riesame. Già al giudice per le indagini preliminari il difensore ha depositato alcuni documenti relativi alla vicenda, ad appoggio della versione di Spartà, che al primo faccia a faccia ha scelto di rispondere, difendendosi. Ora ha chiesto al Collegio delle Libertà di riesaminare il provvedimento.

L’esponente politico ha respinto le accuse, ha spiegato qual era il clima generale che ha caratterizzato le scorse amministrative a Roccella ed ha negato le presunte “ritorsioni” nei confronti dei due elettori, chiarendo i passaggi politici ed amministrativi legati alla sua proposta, al consiglio comunale, relativa al servizio di spazzamento dei rifiuti. Servizio che comportava un onere aggiuntivo di 52 mila euro.

Spiegazioni che però, almeno per il momento, non hanno convinto gli inquirenti. Ad occuparsi del caso sono i Carabinieri di Taormina, ai comandi del capitano Giovanni Riacà, coordinati dal sostituto procuratore Roberta La Speme.

La cittadina della Valle dell’Alcantara, intanto, attende eventuali provvedimenti della Prefettura di Messina. Il clima intanto si anima, in vista del riconteggio dei voti, ammesso dal Consiglio di Giustizia Amministrativa su ricorso di Spartà. Operazione che dovrebbe essere disposta proprio a breve.