“L’attuale contesto storico è sicuramente difficile, ma di certo non più drammatico di quello vissuto dai nostri padri nell’immediato dopoguerra i quali, senza scoraggiarsi, si rimboccarono le maniche e ricostruirono un’intera nazione. Oggi, a differenza di allora, in noi predomina un atteggiamento di arrendevolezza caratterizzato da un lamento continuo che ci ha ridotti all’immobilismo, inducendoci a ritenere responsabili della crisi sempre e soltanto gli altri e, in ultima analisi, la politica”.
Con queste parole, l’Associazione “Hic et Nunc” lancia un appello al mondo politico e a tutti i cattolici affinché con il voto di domenica si dia priorità alla costruzione del “bene comune” e alla difesa della “libertas Ecclesiae”, con la consapevolezza che oggi tutti e due questi fattori non possono in alcun modo prescindere dalla “questione antropologica”. “Il limite di demarcazione tra una buona politica e una politica autoreferenziale oggi infatti coincide con la difesa dei valori non negoziabili”.
Pertanto, proprio in funzione della salvaguardia di detti valori, l’associazione chiarisce i punti su cui è necessario che la politica si impegni:
– la protezione della vita dal primo momento del suo concepimento fino alla morte naturale;
– il riconoscimento e la promozione della struttura naturale della famiglia, come unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio;
– la libertà di educazione e la protezione del diritto dei genitori ad educare i loro figli;
– l’operosità sociale dei cittadini originata dal basso.
“Questo e non altro ci sentiamo di chiedere alla politica – conclude l’associazione -. Per quanto ci riguarda, anche dopo le elezioni, continueremo a dare il nostro contributo alla costruzione di una società più giusta, illuminati dalla fede e secondo l’educazione ricevuta nell’appartenenza alla Chiesa”.