Da lunedì l’Etna è tornata a dare spettacolo, con una forte eruzione che è stata accompagnata da una serie di scosse sismiche, alcune ben avvertite dalle popolazioni che abitano i paesi dell’area pedemontana etnea. L'attività, che si è intensificata notevolmente poco dopo le 12:00, è caratterizzata da esplosioni nonché da emissioni di cenere lavica. Da inizio aprile 2016 gli studiosi hanno registrato una graduale ripresa dell'attività eruttiva nella parte più alta del vulcano che si è manifestata con un aumento dell'emissione di gas soprattutto dal Cratere di Nord-Est. La nube è ben visibile pure dalle animazioni dei satelliti meteo.
L’intensa attività stromboliana ha prodotto una nube di cenere e lapilli che l’intensa ventilazione da O-NO presente in quota sta disperdendo verso lo Ionio. Se i venti in quota, fra i 3000 e i 5000 metri, si fossero disposti da SO (libeccio), la colonna di cenere poteva raggiungere l’area dello Stretto di Messina e l’aeroporto di Reggio. Al momento si sta valutando la temporanea chiusura dello scalo etneo, visto che dal pomeriggio/sera, i venti ruoteranno più da NO, spingendo la cenere proprio in direzione della città di Catania. La colonna di cenere è ben visibile anche da alcune località del messinese ionico, come Giardini Naxos e Taormina.
Daniele Ingemi