Le sorti di Messinambiente si legano sempre di più a quelle del Comune. Una sorta di circolo vizioso che giorno dopo giorno, da un lato, mette sempre più in ginocchio società e servizi, mentre dall’altro rischia di paralizzare ulteriormente il cammino del bilancio di previsione 2015 di Palazzo Zanca. Quello stesso bilancio senza il quale Messinambiente in questi mesi del 2016 ha visto acuirsi una crisi senza fine, pagata a caro prezzo soprattutto in questi ultimi giorni di difficoltà estreme e di soluzioni alternative per scongiurare il peggio. Bilancio che adesso rallenta la sua corsa anche a causa di Messinambiente.
I Revisori dei Conti lo avevano messo nero su bianco nella nota inviata oltre dieci giorni al Ragioniere generale Cama e all’assessore al Bilancio Eller: il fondo copertura perdite per la società partecipata Messinambiente Spa risulta sottostimato. L’accantonamento rilevato in bilancio risulta essere pari a 279.069,84 euro invece di 1.744.942 (25% per l’anno 2015). Ma c’è di più. Un problema tecnico nel bilancio 2014 di Messinambiente che avrebbe refluenze nel bilancio di previsione 2015 del Comune. Secondo i revisori, nel bilancio della partecipata, siglato nel luglio scorso dall’ex liquidatore Alessio Ciacci, ci sarebbe un’errata valutazione della gestione caratteristica della società. Discrasie che ieri sono state al centro di un faccia a faccia tra l’organo contabile presieduto da Dario Zaccone e il commissario liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò. Il bilancio di Messinambiente è stato attestato dal collegio sindacale e dalla società di revisione esterna a cui la società affida la supervisione degli strumenti contabili, motivo per cui il liquidatore esclude qualsiasi tipo di errore nella costruzione del documento finanziario. In questi giorni si cercherà di fare chiarezza sul nodo bilancio, si conta di chiudere la questione nel giro di pochissimo tempo, ma ormai anche un solo giorno in più rischia di diventare un dramma per Palazzo Zanca.
Intanto per Messinambiente i guai non sono certo finiti. Non è ancora stata siglata la transazione esitata dalla giunta Accorinti lo scorso venerdì che darà un po’ di respiro economico alla società ormai senza un briciolo di risorse per garantire i servizi. Si sbloccheranno 1.437.000 euro che consentiranno il pagamento degli stipendi e dei fornitori che tengono in vita Messinambiente. Ma anche in questo caso ogni giorno che passa diventa vitale. Il malcontento in azienda è ormai alle stelle e anche fuori riuscire ad espletare i servizi sta diventando sempre più complicato. Un tunnel buio che sembra davvero non trovare via d’uscita.
Francesca Stornante