Il turismo da diporto ha grandi margini di crescita ed occorre raccogliere la sfida che offre il mercato. E’ quanto è emerso ieri nel salone della borsa della Camera di Commercio. Marina del Nettuno Yachting Club di Messina ha spento venti candeline. Per festeggiare lo storico traguardo, la Comet, la società proprietaria del porticciolo, ha organizzato un Workshop in cui, partendo dalla Rilettura del Progetto, si è dibattuto sui possibili scenari di sviluppo del Turismo Nautico. Nel salone della borsa della Camera di commercio di Messina, si è tenuto il Workshop intitolato “Porti turistici, nuove tecnologie e scenari di sviluppo”. E’ stata raccontata la storia dell’intera Galassia Comet srl – impresa fornitrice di servizi ad alto contenuto di tecnologia (alto valore aggiunto) mediante Unità Operative impiegate in diversi settori produttivi della regione. Al dibattito sono intervenuti, oltre ad Ivo Blandina presidente della Comet, Ettore Gentile, segretario generale dell’Autorità portuale di Messina, Nazareno Laganà capo del Compartimento Marittimo di Messina, Sergio De Cola, progettista del Marina del Nettuno, Lucio D’Amico, giornalista del quotidiano “La Gazzetta del Sud”, Lars Gunnar Odhe, Ceo Sf Marina Ab System, Roberto Perocchio presidente Assomarinas; Angelo Tortorelli presidente Mirabilia Network Unioncamere; Giuseppe Terranova, presidente Centro regionale Helen Keller; Marco Sbrizzi, editore de “Il Portolano 777”.
L’approdo Marina del Nettuno è stato realizzato all’imboccatura del Porto Naturale di Messina e occupa la banchina parallela al Viale della Libertà – antistante la Prefettura – e uno specchio d’acqua antistante per una larghezza di 60 metri. La costruzione dell’infrastruttura ha previsto l’istallazione di strutture galleggianti con appositi ancoraggi sul fondo per la realizzazione della diga, dei pontili e delle strutture accessorie (uffici/ officine/ servizi). Nella progettazione della Diga, a difesa dall’azione del mare, ha avuto particolare importanza lo studio dei dati meteomarini del paraggio per la valutazione dell’azione del vento, la definizione delle caratteristiche dimensionali delle onde prodotte da cui la struttura è sollecitata. Le condizioni di Onda e Vento (quali dati dimensionali dell’opera) hanno trovato risposte tecniche soddisfacenti nella gamma di prodotti SF Marine System AB di Göteborg che vanta 100 anni di attività (quest’anno) e installazioni in tutto il mondo.
Altro tema importantissimo nella progettazione di un Approdo riguarda l’Ormeggio dei Frangiflutti tramite impianto sul fondale di Zavorre (massi artificiali) e Catenarie (catena) di collegamento tra i due manufatti. Per la costruzione del MDN la profondità del fondale e, quindi, la lunghezza delle Linee di Ormeggio sono stati Cardini del progetto e chiave di volta per la costruzione di un porto sicuro e durevole.
La profondità del piano di posa (-60 mt) delle Zavorre ha implicato delle linee di ormeggio molto lunghe. Catenarie molto lunghe – come convenzionalmente noto allo stato dell’arte – rendono l’ormeggio problematico in quanto, i frangiflutti, sono soggetti a spostamenti significativi e forti picchi di carico determinati dalla tensione (impatto vento/ moto ondoso) delle stesse linee di ormeggio. Queste caratteristiche comportamentali dell’ormeggio stressano e danneggiano le strutture e hanno ricadute significative nel ciclo vitale dei manufatti. Che significa compromettere l’investimento.
La realizzazione del MDN ha apportato – nella tecnica costruttiva di queste infrastrutture – un’importante contributo di Innovazione Tecnologica: le Linee di Ormeggio sono state realizzate collegando alle Zavorre dei Dispositivi Smorzanti a cui sono connessi i cavi – ad alta resistenza e bassa deformabilità – collegati in superficie ai frangiflutti.
I Dispositivi Smorzanti, realizzati da cavi di elastomeri armati con fibra tessile, hanno un comportamento tale da garantire un progressivo irrigidimento all’aumentare della deformazione. Questo comportamento – unito ad una pretensione dei dispositivi stessi – garantisce spostamenti minimi (rispetto all’ormeggio convenzionale con catene) ed è capace di dissipare l’energia dovuta all’azione del vento e delle onde.
Gli ormeggi così realizzati hanno consentito di avere strutture sicure (minimi spostamenti), durevoli (niente picchi di carico nei collegamenti), con bassi costi di manutenzione e basso impatto ambientale (catenarie/usura/sostituzione)
Le sfide sono vinte. A 20Anni si può dire. Oggi MDN Me è un Porto Marina nodale delle rotte del Mediterraneo, preferito dai naviganti per la sicurezza degli approdi e la qualità dei servizi.
I servizi sono somministrati secondo procedure di Qualità Certificata ISO9000-2002.