MESSINA – “Zero morti sul lavoro”, “una giusta riforma fiscale” e “un nuovo modello sociale e di fare impresa che rimetta al centro delle politiche economiche e sociali il valore del lavoro”. Ma anche sanità e il ricordo delle vittime di Suviana, tra cui il messinese Vincenzo Franchina, originario di Sinagra. Cgil e Uil si sono date appuntamento davanti Palazzo Zanca per un flashmob nel giorno in cui i due sindacati stanno protestando, in tutta Italia, con lo sciopero generale del settore privato.
Una scelta spiegata da Ivan Tripodi, segretario della Uil Messina: “Avevamo già proclamato questa giornata di sciopero e al primo punto c’era il tema della sicurezza sul lavoro. L’obiettivo deve essere avere zero morti sul lavoro. Purtroppo temiamo che tutto ciò non sia all’ordine del giorno di chi decide e deve dare risposte. Il tema oggi è attualissimo dopo l’ennesimo caso, l’incidente che ha visto perdere la vita, tra gli altri, anche di un messinese andato via per cercare lavoro al Nord Italia. Dedichiamo la giornata a lui, a Vincenzo Franchina, e a tutti i morti sul lavoro. Diciamo sempre che è il momento di dare risposte ma non c’è mai un atto concreto da parte del governo. Inammissibile andare a lavorare e tornare a casa in una bara”.
E ancora: “Chiediamo che venga istituita una Procura che si dedichi agli incidenti sul lavoro e che venga introdotto il reato di omicidio sul lavoro. Già è stato fatto giustamente per altri temi. L’Italia nel 2023 ha avuto 1.041 morti sul lavoro. Ora è necessario dare risposte sul tema anche con i controlli. In Sicilia e a Messina ci sono pochissimi ispettori ma sono numeri irrisori rispetto alla mole di lavoro nero e di mancanza di rispetto delle regole su questi temi. Non ci fermeremo e pretendiamo risposte da parte del governo nazionale”.
Pietro Patti, segretario della Cgil Messina, ha aggiunto: “Dopo la tragedia di Firenze abbiamo avuto la tragedia di Bologna. Vogliamo dare un segnale anche alla famiglia del nostro concittadino rimasto vittima della strage alla diga. Crediamo che il governo non abbia preso le misure necessarie per impedire una strage che ormai è perenne. Non è una condizione straordinaria ma ordinaria: ogni mattina un lavoratore esce da casa sua ma non sa se ritorna dalla propria famiglia. Abbiamo chiesto misure ben precise, come la patente a punti, ma non con le modalità del governo, perché così basta un corso per poter riavere i punti persi e poter accedere ai concorsi e ai bandi pubblici. Il governo non assume gli ispettori, la Sicilia è una delle Regioni d’Italia con i numeri più bassi. Ma soprattutto chiediamo che venga istituita la figura dell’RLS, il responsabile lavoratore sulla sicurezza, in ogni luogo di lavoro. I lavoratori sono responsabili e sta a loro fare da sentinella a chi deve controllare”.
E ha concluso: “Ma lo sciopero di oggi è anche per un fisco equo, una giustizia sociale. Bisogna aiutare i deboli, i fragili, ci sono un milione di persone che non può curarsi. Ci sono costi e attese lunghe. Vogliamo attirare l’attenzione soprattutto del governo. Ora basta”.