Non solo la “lotta” per ottenere l’autonomia dell’Autorità Portuale. Di recente ci si è dovuti scontrare anche con le opposizioni arrivate dalla Calabria. Ma è proprio una deputata reggina, Federica Dieni, a spiegare che si trattava di “campanilismo. La regione Calabria non l’ha presa molto bene. Il presidente Oliverio, che è appena stato arrestato (in realtà ha ricevuto la misura cautelare dell’obbligo di dimora, ndr), ci ha scritto che avremmo perso potere, che Reggio sarebbe stata succube di Messina, ma non è assolutamente così. E’ invece il primo passo per la continuità territoriale e lo sviluppo economico, una grande opportunità. Nella nuova Authority ci saranno rappresentanti calabresi e dei Comuni di Reggio e Villa”.
Uno dei temi principe su cui si basava l’opposizione calabrese era la Zes, Zona economica speciale. Ma, su questo fronte, non cambierà nulla: Messina e Milazzo faranno parte della Zes della Sicilia Orientale, con 600 ettari su 5.580 dell’intera regione (il 10,7 %), mentre Villa e Reggio faranno parte della Zes calabrese. Nel decreto che istituisce la nuova Authority, è specificato che “nell’ipotesi in cui i porti inclusi nell’area della Zes rientrino nella competenza territoriale di un’Autorità di sistema portuale con sede in altra Regione (è il caso di Reggio e Villa con Messina, ndr), il presidente del Comitato di indirizzo è individuato nel presidente dell’Autorità di sistema portuale che ha sede nella Regione in cui è istituita la Zes”, cioè Augusta in Sicilia Orientale e Gioia Tauro in Calabria.
“Anzitutto – prosegue la Dieni – specifichiamo che a Reggio e Villa la Calabria ha assegnato pochissimo (solo 13 ettari su 2.476, ndr), appena l’1,6 %, che, in ogni caso, rimarrà. E il fatto che Messina avrà la Zes in Sicilia e Reggio e Villa in Calabria non crea alcuna sovrapposizione di competenze ma anzi ci sarà un raccordo. Riguarda il retroporto, è un’altra cosa”.
Lo conferma il deputato messinese Francesco D’Uva, che spiega anche il prossimo passaggio: “Il Governo dovrà fare i decreti attuativi e nominare il presidente. Tutte le parti in causa, cioè i Comuni di Messina, Milazzo, Reggio e Villa, le due Regioni e le due Città Metropolitane, dovranno fare le proprie proposte. Quindi non ci sarà un territorio avvantaggiato rispetto ad un altro. Probabilmente in Calabria non conoscevano l'emendamento che è volto proprio a tutelare le Zes in entrambi i territori”. Infine, a questo punto, Messina può puntare a diventare porto core? "Ci ragioneremo su – risponde D'Uva -. Prima dobbiamo valutare se possiamo trarre maggiori vantaggi in termini di finanziamenti da porto comprehensive o da porto core".
(Marco Ipsale)