“Sono interdetti l’accesso, la circolazione e la sosta all’interno dell’area demaniale marittima adiacente Via San Raineri del Comune di Messina rappresentata nello stralcio planimetrico, delimitato in rosso, che fa parte integrante della presente Ordinanza. L’accesso alle aree potrà avvenire, previa formale e motivata richiesta, solo per l’esecuzione di sopralluoghi con finalità scientifiche e/o tecniche per studi e progettazioni ovvero per eventuali interventi di bonifica, a seguito di autorizzazione espressa di questa AdSP”.
Ecco l’ordinanza numero 2/Pr del 2 marzo 2023 dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto di Messina, a firma del presidente Mario Mega, necessaria perché “all’interno delle aree interessate dalle attività di indagine alcuni immobili risultano ancora abusivamente occupati”.
Le indagini sono quelle in corso per la redazione del progetto di rimozione delle fonti di inquinamento primarie, che dovevano concludersi a febbraio ma la società Ph3 Engineering ha chiesto una proroga di un mese.
Poi andrà aggiornata l’analisi di rischio sito-specifica che dovrà essere approvata nuovamente dalla regione. A quel punto si potrà partire con il progetto di bonifica definitiva, la cui redazione è stata già finanziata per 3 milioni, compresi “gli interventi atti alla restituzione agli usi urbani”.
Per realizzare la bonifica, invece, a disposizione i 20 milioni (ma potrebbero diminuire a 18) dell’emendamento della sottosegretaria Matilde Siracusano.
Ma perché, nel frattempo, un’ordinanza di divieto di accesso? “La situazione dei luoghi, per come risultante dall’Analisi del Rischio – scrive Mega – è tale da determinare potenziali pericoli per la pubblica incolumità e la salute umana… …ipotizzabili in ragione di periodi continuativi di presenza nelle aree”.