MESSINA – Una nuova perimetrazione della Zona a protezione speciale di Messina che escluda 2600 ettari già urbanizzati. A chiederlo sono sindacati, associazioni di categoria, ordini professionali, Camera di commercio e docenti universitari che fanno parte del “Laboratorio propositivo permanente”, nato su input dell’Ordine degli architetti di Messina.
«In Zps – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli architetti Pino Falzea – oggi ricadono anche centri urbanizzati e villaggi. La riperimetrazione consentirebbe una più concreta valorizzazione di quelle aree che rappresentano gli autentici siti naturali del nostro territorio e che vanno salvaguardate il più possibile, senza congelare però qualsiasi possibilità di riqualificazione degli spazi già antropizzati».
Il tavolo di confronto proseguirà il prossimo 29 ottobre con l’obiettivo «di accelerare il percorso verso una revisione del Piano di gestione della Zps – spiega la presidente di Inbar e della commissione V.inc.a. (Valutazione Incidenza Ambientale), Anna Carulli – così come già pianificato dall’attuale Amministrazione comunale» e verrà, inoltre, valutata l’opportunità di richiedere la revoca delle restrizioni disposte dall’Assessorato regionale Territorio e Ambiente – imposte esclusivamente al Comune di Messina – per permessi di costruire anche con insediamento di nuova volumetria nelle aree ricadenti in ambito urbano, nonché i progetti di fabbricati rurali e altri manufatti necessari ai proprietari per la conduzione dei fondi agricoli.