«Il Comune di Messina, nel 2003, con l’impiego del reparto di Polizia ambientale del Corpo dei Vigili Urbani, ha censito nelle attuali 6 circoscrizioni la presenza di ben 304.529 mq di amianto». E’ quanto dichiara il deputato regionale dell’Udc Giovanni Ardizzone che, in un’interrogazione rivolta al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, chiede di sapere se il Governo non ritenga più opportuno destinare somme agli Enti locali che hanno proceduto in proprio alla mappatura e censimento dell’amianto, più che destinare somme pagare consulenti, progettisti e direttori lavori che dovrebbero mappare in Sicilia le zone a rischio amianto, come, invece, previsto dal bando dell’Assessorato Territorio ed Ambiente scaduto il 13 febbraio 2012 per l’importo di 10 milioni e 500 mila euro.« E’ un’ulteriore dimostrazione – continua l’esponente centrista – di come la Regione continui a sperperare i soldi per fare clientela dimenticando quei Comuni della Sicilia che, con l’impiego di risorse umane interne, hanno accertato la presenza di amianto». Ardizzone, chiede, espressamente, che il Governo Regionale, prima di procedere a nuove, costose e spesso inutili mappature si faccia carico di finanziare l’eliminazione del nocivo materiale, dalle zone più a rischio, come quella di Fondo Fucile nel Comune di Messina, ove è ubicata la scuola “Albino Luciani” circondata da una baraccopoli in eternit.