Il posto è uno dei più belli della città, eppure per le circa 100 famiglie dei complessi La Residenza e Aurora, sul Torrente Trapani, vivere in quelle palazzine è diventato un inferno. Nonostante continue segnalazioni che si sono succedute negli ultimi 10 anni, la situazione non è cambiata.
Mancano le opere di urbanizzazione, così la strada d’accesso ai complessi risulta ancora privata con disagi di ogni genere. Si va dalla mancata manutenzione ordinaria alle difficoltà nella raccolta differenziata (risolta di recente solo grazie alla buona volontà di tutti, Messina servizi compresa). La strada d’accesso alle palazzine è ripida, disagevole, pericolosa, ma quel che è peggio è l’ampia strada del Torrente Trapani, il cui ultimo tratto è un vero e proprio rischio per tutti. Non sono stati realizzati i marciapiedi, non viene effettuata la scerbatura, la strada è piena di buche e manca l’asfalto, e chi la percorre in auto è costretto ad utilizzare la parte centrale, con rischi per sé e per gli altri. La sera è buio e anche solo pensare di percorrerla a piedi, giacchè persino i bus dell’Atm lasciano i passeggeri all’inizio della strada (non considerandola territorio comunale) è un atto di coraggio oltre che un esercizio atletico destinato ai più impavidi.
Poiché mancano opere di urbanizzazione e la strada è privata mancano i numeri civici, con le conseguenze immaginabili. Ci sono poi paradossi come il fatto che nell’ambito della stessa famiglia uno dei coniugi risulta residente nella IV circoscrizione e l’altro nella V. Persino per l’erogazione idrica i residenti si son dovuti tassare per migliorare la situazione.
C’erano altre palazzine in via di costruzione ma a causa di contenziosi e fallimenti i lavori sono stati interrotti. Insomma i disagi sono il pane quotidiano da 10 anni per chi abita in queste zone davvero bellissime, ma rese disagevoli dalla disattenzione e dalle mancate risposte delle amministrazioni. Basterebbe poco.
I residenti si sono riuniti nel Comitato Torrente Trapani e stanno iniziando a far valere le loro ragioni in tutte le sedi. Non vogliono essere messinesi di serie C. La vicenda è finita all’attenzione del consiglio della quarta circoscrizione, come spiega nell’intervista, anche a nome dei colleghi, la consigliera Deborah Buda. Siamo stati sul posto per fare raccontare dagli stessi interessati come sia stato possibile trasformare un luogo dal panorama meraviglioso in un posto di disagi.
Servizio di Rosaria Brancato e Silvia De Domenico