Immersa nel degrado, preda di atti vandalici e “divorata” dai rovi: ecco come si presenta la chiesa di Santa Maria della Scala, meglio conosciuta come “Badiazza”.
Per il Fondo Ambiente Italiano con i 9.006 voti raggiunti la chiesa del XI secolo si aggiudica il primo posto fra i posti del cuore di Messina, grazie alla mobilitazione del comitato promotore che ha raggiunto questo lusinghiero risultato in un solo mese. Anche Tempostretto ha fatto la sua parte in questa iniziativa in favore della Badiazza, mettendo a disposizione la sua forza su internet e sui social per raggiungere quanti più messinesi possibile.
Stamattina, però, un’amara sorpresa per gli organizzatori e i partecipanti alla cerimonia della scopertura della targa che celebra l’importante traguardo: i cancelli della Chiesa erano chiusi e la Sovrintendenza ai Beni Culturali, regolarmente invitata, non si è presentata e non ha aperto il sito come richiesto. Indignata la reazione dei presenti, che hanno interpretato il gesto come un chiaro segnale di disinteresse della Sovrintendenza verso uno dei monumenti più importanti della città. Probabilmente – ha dichiarato il nostro editore Pippo Trimarchi – il Sovrintendente, o chi per lui, avrebbe provato vergogna nel vedere le condizioni in cui versa la Badiazza, tutta circondata da roveti ed erbacce altissime, con possibile rischio di incendio.
Matteo Allone, che per diverso tempo ha tenuta aperta la Badiazza con la sua Onlus Il Centauro, ha, inoltre, evidenziato come, con una decisione davvero singolare, nei mesi scorsi il Sovrintendente Orazio Micali abbia ufficialmente declinato l’invito a utilizzare i fondi che il FAI destina ai Luoghi del Cuore per interventi di recupero. Con quelle risorse avrebbero potuto essere sistemate le finestre che sono state quasi tutte vandalizzate e lasciano entrare gli uccelli che, col guano, procurano danni all’interno del monumento. Micali non ha inteso attivare l’opportunità dei fondi FAI sostenendo che la sistemazione delle finestre sarebbe stata eseguita nell’ambito del progetto di recupero complessivo del bene, per il quale sono state stanziate delle risorse. Peccato che di quel progetto si senta parlare da tempo senza alcun esito concreto.
Presenti alla cerimonia, oltre alla presidente regionale del FAI, Giulia Miloro, anche gli assessori Dafne Musolino e Vincenzo Trimarchi. La Musolino, portando anche i saluti del sindaco, si è impegnata a convocare un tavolo tecnico alla presenza del Sovrintendente e del Comitato promotore della Badiazza come Luogo del Cuore FAI. L’obiettivo è quello di focolizzare gli interventi da effettuare per la riapertura della Badiazza alla fruzione di cittadini e turisti,
Franz Riccobono, noto cultore di storia cittadina, ha ricordato come la città sia piena di monumenti da recuperare: dalla chiesa di Mili, al Monastero di S.Filippo il Grande, dal Castellaccio al Forte Gonzaga. Tutti beni che, restaurati e aperti al pubblico potrebbero dare senso alla vocazione turistica della città.
Fuori da un cancello chiuso e sotto il sole la cerimonia si è svolta ugualmente, non senza polemiche e rammarico da parte di chi considera davvero la “Badiazza” un posto del cuore.