servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Vicoli strettissimi, pareti ammuffite e tetti che crollano. Succede in molte delle baracche di via 3/B a Giostra. Fra gli abitanti della baraccopoli “Cuore di Gesù” c’è chi respira umidità da quando è nato e chi si vergogna a portare gli amici a casa. Antonino Amanti ci apre le porte di casa sua per mostrarci come si vive con le bacinelle sparse sul pavimento. E’ costretto a posizionarle in determinati punti del salone e della cucina per raccogliere l’acqua che si infiltra dal tetto. Gocciola anche nelle giornate di sole, come oggi, ma quando piove diventa proprio una cascata.
E così per visitare le condizioni in cui il ragazzo vive ci troviamo a fare lo slalom fra un contenitore e l’altro. Poi c’è il bagno senza la doccia, pezzi di tetto o di pareti che mancano e il resto è divorato dall’umidità. “Respiro muffa da quando sono nato, ma adesso sono malato di cuore e proverò ad avere un alloggio tramite il corridoio sanitario avviato dall’ufficio commissariale“.
Nella stessa via, pochi metri di degrado più in la, vive un’altra famiglia disperata. Qui il tetto è crollato più di una volta. “Mi hanno anche detto che la casa non è più agibile, ma non saprei dove altro andare”, racconta la signora che ci abita insieme ai figli. “I miei ragazzi si sono sempre vergognati di portare amici a casa, sin da quando erano bambini. Ma li capisco perché io stessa mi vergogno e anche se pulisco sembra sempre così sporco“, conclude.