MESSINA – In occasione della festa di San Martino hanno voluto lanciare un messaggio alla città e ai venditori ambulanti. Il sindaco di Messina Federico Basile e il comandante della Polizia metropolitana Giovanni Giardina, alla prima uscita pubblica dopo l’aggressione subita da due ambulanti, hanno voluto salutare una famiglia di storici commercianti itineranti.
Sono andati a trovare in prima battuta Ivan Miloro, che opera proprio nello stesso punto in cui Giardina è stato aggredito, all’incrocio fra la via La Farina e via Salandra. E poi il padre, che vende caldarroste sulla via Tommaso Cannizzaro. Un bicchiere di vino e qualche castagna per lanciare un messaggio ai messinesi: “Non siamo contro nessuno, siamo per il rispetto delle regole”.
Il comandante tornerà in servizio la prossima settimana. “Niente contro le persone che lavorano con onestà”, ha sottolineato. “L’evento grave che ha coinvolto il comandante Giardina non deve colpevolizzare un’intera categoria”, ha dichiarato a sua volta Basile, che ha aggiunto: “Fra queste persone ci sono grandi lavoratori che hanno il diritto di fare commercio in questa forma”.
“Conosco personalmente quasi tutti i venditori ambulanti della città”, precisa Giovanni Giardina, che racconta: “Vedo queste mani annerite dal calore delle castagne e non posso non pensare a quanto siano dei grandi lavoratori”. E ribadisce: “Tutti devono rispettare le regole, pagare il suolo pubblico e osservare le metrature che vengono assegnate dall’Annona. Per mia abitudine professionale ho sempre applicato la “regola del 10”, ovvero passo almeno 10 volte da un ambulante prima di verbalizzare. E per il futuro sarò sempre, con rigore, a loro disposizione. Quello che mi è capitato mi ha fatto arrabbiare e disperare. Si è trattato di una reazione spropositata a un’attività di controllo ordinaria”.
La festa di San Martino della famiglia di commercianti Miloro si svolge, come sempre, in due zone della città, avvolte dal profumo delle caldarroste. Quest’anno Ivan, il figlio dello storico venditore ambulante, ha colto l’occasione per rappresentare direttamente al sindaco alcune delle criticità che riguardano la categoria. “Ci vogliono mesi, se non addirittura anni per avere delle concessioni. Nel frattempo come si fa ad andare avanti? Noi siamo onesti lavoratori ma la macchina amministrativa deve metterci in condizioni di farlo”, racconta Ivan Miloro.
E questo ha chiesto al sindaco: di velocizzare i tempi della burocrazia. Spesso gli capita di lavorare fuori Messina, in provincia o nei piccoli Comuni, ha dichiarato, e tutto è molto più veloce e snello.
Ivan Miloro racconta di essere praticamente nato fra le bancarelle di famiglia. Oggi di anni ne ha 35 e vuole continuare a portare avanti il mestiere che suo padre iniziò a fare ad appena 8 anni. “Non voglio essere uno di quei giovani che lascia Messina per trovare lavoro e un futuro migliore fuori. Sono disposto a fare sacrifici e a portare avanti quest’attività nella mia città ma non devono ostacolarci. Il rispetto delle regole è giusto che ci sia. Ma non possiamo morire di burocrazia. Sul piano umano, tutta la categoria è dispiaciuta per l’episodio che ha coinvolto il comandante Giardina, con il quale, fra alti e bassi, c’è sempre stato un rapporto di collaborazione”.