Di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico
MESSINA – Onorevole Francesco Boccia, come colmare il divario nord-sud, con particolare riferimento alla situazione messinese?
«Molto dipende dagli amministratori. Se si chiudono a riccio, se si fanno proteggere dai fili spinati, come è successo a Messina in questi anni – dichiara l’ex ministro e ora responsabile delle Autonomie territoriali ed enti locali della segreteria nazionale del Partito democratico, ieri in città per De Domenico sindaco – queste sono le conseguenze. L’ex sindaco De Luca (nel frattempo non è mancata la replica, n.d.r) ha una gravissima responsabilità: quella di avere emarginato Messina».
In che senso?
«Messina è fuori da qualsiasi tavolo nazionale. Messina non è dentro nessun programma di sviluppo regionale. Ed è l’unica Città metropolitana che non è stata al tavolo del Pnrr, Piano nazionale ripresa e resilienza. E non ho dimenticato gli insulti della destra quando ci dicevano che non avremmo mai ottenuto quel negoziato. Gli insulti, sul tavolo del governo, li ho presi io. Venivano da quella destra tanto cara a De Luca, anche se è riuscito a litigare anche con loro. Il risultato è che, in questi anni, Messina è stata emarginata. Sono state utilizzate le difficoltà dei messinesi. Sono state utilizzate le povertà per fare propaganda. Il risultato è sotto gli occhi di tutti».
Come invertire la rotta?
«Con Franco De Domenico vogliamo riportare Messina al centro del dibattito politico. Franco ha sempre fatto della sua vita professionale, della sua attività civica e politica, con l’impegno come deputato regionale all’Ars, un punto fermo. Con De Domenico, abbiamo inteso costruire questo fronte largo. A differenza delle scorse amministrative, siamo uniti. I partiti del centrosinistra, che erano divisi, De Domenico li ha uniti. Noi vogliamo dare a Messina questa prospettiva».
Quali gli obiettivi per la città?
«Con le risorse del Pnrr, puntiamo su più servizi pubblici ovunque, sanità pubblica, scuole pubbliche aperte tutto il giorno. Le scuole devono restare aperte mattina, pomeriggio, sera, sabato e domenica. I fondi ci sono: basta volerli e prenderli. Sono risorse che servono per sviluppare una rete di una Città metropolitana che in realtà è scollegata. Abbiamo fatto un incontro importante con molti amministratori dell’area metropolitana, che non sono mai stati ascoltati. Non hanno mai lavorato con il sindaco metropolitano. Sono stati emarginati. Serve una stagione nuova e De Domenico la rappresenterà».
Il Pd scommette su un rilancio del partito a Messina?
«Il Partito democratico c’è. Il nostro impegno qui continuerà. Ci assumiamo l’impegno, come comunità democratica, di seguire in Parlamento i problemi di Messina, come abbiamo fatto per Napoli. Oggi, con Franco, abbiamo fatto il parallelo con Manfredi, sindaco di Napoli. Siamo andati prima della campagna elettorale e abbiamo detto: “Faremo questo e porteremo questi provvedimenti per Napoli”. Abbiamo siglato un patto e la stessa cosa stiamo facendo per Messina, con De Domenico. E quei provvedimenti sono diventati legge. Avrete il nostro impegno, voi messinesi, che ci saremo soprattutto dopo le elezioni».
Una priorità per questa città: la giustizia sociale. Come risalire la china?
«Sull’assistenza agli anziani, sugli asili nido, abbiamo un programma rigoroso. Lo abbiamo inserito nel Pnrr, al quale invece De Luca ha voltato le spalle. Il candidato sindaco Basile, me lo dite voi messinesi, mi dispiace dirlo, è nelle mani di De Luca (ovviamente Tempostretto, nell’ottica del pluralismo, darà ampio spazio alla replica di Basile, n.d.r.). Se già l’ex sindaco non ha utilizzato il Piano nazionale ripresa e resilienza e ha detto no alla maggior parte delle risorse, immagino Basile, che dipende da De Luca, dove porterà Messina. Il nostro candidato sindaco lavorerà esclusivamente con le risorse del Pnrr per i servizi di assistenza sociale».