servizio di Silvia De Domenico
MESSINA – Da anni è circondata dalle reti arancioni. Oggi Casa Cammarata la si può osservare solo attraverso recinzioni e ringhiere. Finalmente non sarà più così e le opere del “puparo” potranno avere la giusta dignità e visibilità. E’ stato, infatti, approvato un progetto che prevede il restauro di ciò che è rimasto in piedi. Negli anni sono andate perdute molte delle opere, ma resiste ancora quel muro ricoperto di arte che si affaccia sulla nuova via Don Blasco.
Il progetto di recupero presentato dal Comune di Messina è stato ammesso a finanziamento da parte della Regione Siciliana. I lavori saranno avviati a breve e, una volta ultimati gli iter dei pareri esterni, consentiranno la restituzione alla città di quella che fu la casa del cavalier Giovanni Cammarata. Un muratore in pensione che, anche se privo di una vera formazione artistica, iniziò ad abbellire e decorare a partire dal 1970 la propria abitazione a Maregrosso, mediante la realizzazione di opere artistiche originali e fantasiose.
L’impegno di spesa di 100.000€ ha avuto il finanziamento regionale grazie ad un emendamento presentato dal capogruppo all’Ars del M5S Antonio De Luca. Il progetto del Comune di Messina è stato redatto dall’architetto Carmelo Celona. Ecco cosa prevede. Innanzitutto il recupero del manufatto artistico che rappresenta solo una porzione, ormai ridotta a vestigia, di quella che fu “la casa delle meraviglie del cavaliere Giovanni Cammarata”, detta anche “Casa del Puparo”. Tutte le opere d’arte rimaste verranno restaurate e inoltre sorgerà un museo multimediale che racconterà l’intera esperienza espressiva dell’artista. Oltre alla messa in sicurezza di due piccoli vani che ospiteranno il piccolo museo verrà realizzato un sistema di protezione delle opere, per evitare che il maltempo le deteriori.
Gli interventi verranno suddivisi in due stralci. Il primo verrà eseguito con i 100.000€ di fondi assegnati dalla Regione per l’anno 2024 e prevede il restauro delle opere e la realizzazione del museo. Il secondo stralcio, invece, verrà eseguito successivamente e prevede la realizzazione di una copertura a protezione delle opere restaurate per mitigare il progressivo deperimento e contenere la proliferazione della vegetazione infestante.