Cronaca

Caso Don Orione, l’appello delle famiglie di disabili gravi: “Calpestati i diritti dei nostri figli” VIDEO

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – 40 famiglie costrette a versare un contributo per sopperire alle mancanze della macchina amministrativa. La cooperativa Faro 85, che opera all’istituto Don Orione, per far fronte alla mancanza di fondi regionali ha chiesto il pagamento di una retta alle famiglie dei ragazzi. “La politica calpesta ogni giorni i nostri diritti, ma è ancora più grave che in questo caso si tratti di persone con disabilità gravissime”, racconta Michele Morabito, il papà di Chiara. Una ragazza di 25 anni con la passione per i gioielli e dei problemi psichici che non le consentono di vivere in famiglia.

“Non vogliamo che chiuda una realtà così bella”

La mamma Ada parla con affetto del rapporto che la figlia ha con gli operatori. “Ci troviamo benissimo, ci dispiacerebbe vedere chiudere questa bella realtà. Chi può faccia qualcosa“, è l’appello che questa famiglia, ma anche tutte le altre lanciano alle istituzioni.

La storia di Chiara è diventato un caso nazionale

Quella di Chiara, poi, è una storia molto lunga e travagliata. La ragazza è stata per anni in un centro denunciato e poi chiuso per maltrattamenti e c’è ancora una causa in corso perché venga fatta giustizia. Il loro caso ha fatto il giro dei giornali e delle tv nazionali. Mamma Ada e papà Michele hanno raccontato a gran voce quello che purtroppo ha dovuto vivere la figlia per 8 anni e gli anni difficili in cui hanno riportato la figlia a casa con loro e il fratello e la sorella più piccoli. Poi improvvisamente 3 anni fa si libera un posto qui al Don Orione e la loro vita cambia. Adesso vedere andare tutto in fumo per dei ritardi o dei burocratici fa davvero rabbia. Ecco il loro appello a chi ha il potere di cambiare il destino dei soggetti fragili e delle loro famiglie.