Tra le colline di Castanea, abbracciato da muri in calce e mattoni, esiste un angolo in cui i ricordi sono impressi negli oggetti, “I ferri du misteri”, gli attrezzi dei mestieri, questo è il nome del Museo Etno – Antropologico dell’arte rurale, contadina e marinara dell’area dei Peloritani. Un progetto avviato più di 50 anni fa dal cavaliere Domenico Gerbasi; per decenni ha raccolto reperti, oggetti e testimonianze di quelli che sono stati i mestieri in Sicilia e in particolare nel messinese. Su un tavolino oggetti sparsi, un ordinato disordine in cui tutto odora di antico. Un angolo di una sala è ancora in fase di sistemazione, ci racconta Francesco Gerbasi: “Mio padre dedicava le sue intere giornate alla famiglia e al museo, i suoi grandi amori. Stava ancora catalogando degli oggetti quando qualche mese fa il Covid se l’è improvvisamente portato via”
Oggi sono la moglie, i figli e i nipoti a portare avanti il suo progetto e la sua memoria. Ed è proprio la piccola Violante, nipote del cavaliere, ad accompagnarci per le sale, spiegandoci l’utilizzo dei vari attrezzi. La presenza del nonno è ancora viva nella sua voce, per non dimenticare il sacrificio e il lavoro dei nostri antenati. Il futuro vive del passato, ogni figlio dovrebbe conoscere la storia della propria famiglia.
Il museo si compone di circa 2500 pezzi, di cui 250 vincolati dalla soprintendenza. Si passa dalle pialle del falegname, alle macchine fotografiche a soffietto, ai sacchi di tela per l’uva fino ai telai. Gli attrezzi del calzolaio, del barbiere, i reperti militari, i giocattoli. Dentro le sale del museo troverete di tutto. Un ricco viaggio nella storia e nei ricordi, perché ad ogni passo vi torneranno in mente i racconti dei nostri nonni. Per informazioni visitare il sito http://www.iferridumisteri.it/