Politica

Conflitto fra Atm e sindacati. Campagna: “Unico criterio l’efficienza del servizio” VIDEO

di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Matteo Arrigo

MESSINA – Il conflitto interno all’Atm ha caratterizzato quest’ultimo periodo a Messina, con l’ultimo sciopero del 13 dicembre. Che cosa replica il presidente Giuseppe Campagna ai sindacati, che accusano l’azienda di avere un atteggiamento punitivo nei confronti dei lavoratori? “L’azienda è cresciuta e lo abbiamo fatti insieme, con i lavoratori e con le organizzazioni sindacali. Abbiamo pure sottoscritto un contratto di secondo livello con fondi importanti per i lavoratori, come premio di produttività. La conflittualità può avvenire ma va compreso che quest’azienda comincia a funzionare con certi obiettivi di qualità”.

Aggiunge Campagna: “Nel momento in cui i cittadini ci scrivono, e riceviamo determinate segnalazioni, non possiamo non intervenire. Se un cittadino si lamenta che un autobus passa in anticipo, cosa gravissima per un’azienda di trasporto, e noi con il nostro sistema di controllo verifichiamo, non possiamo non contestare questo operato al nostro dipendente. L’obiettivo è avere un servizio efficiente”.

E ancora, rileva il presidente dell’Atm: “Un’altra contestazione è quella dei sinistri. Quando un mezzo, patrimonio della città di Messina, in parte dell’azienda e in parte del Comune, subisce un incidente, si avvia una procedura di contestazione nei confronti dell’autista, nel caso in cui sia un sinistro passivo (la responsabilità dell’incidente attribuita al conducente, n.d.r.). E chiediamo al dipendente il pagamento dei soli materiali e dei tempi di lavorazione per ripristinare il mezzo. Il tutto proponendo, con un accordo, di pagarne solo una parte e in forma rateale”.

Precisa il presidente: “Se il dipendente non risponde, il nostro legale deve procedere e chiederà l’intera somma. Ma anche lì abbiamo fatto transazioni, con previsione di rate lunghe. Noi siamo sempre disponibili a sederci a un tavolo e a risolvere i problem. Ma non si può ragionare con le vecchie logiche dell’azienda di un tempo”.