Cronaca

Coronavirus, operatori e titolari della casa di riposo: “Accuse che feriscono” VIDEO

Gli operatori ed i titolari della casa di riposo Come d’incanto non ci stanno a passare improvvisamente per i cattivi della storia. La relazione di Messina social City che punta il dito sulle condizioni della casa di riposo all’ingresso dei volontari brucia.

L’amarezza degli operatori

E brucia perché non tiene in considerazione cosa è accaduto in una settimana di estrema criticità. “Noi operatori siamo rimasti lì, a rischiare la salute e la vita per 9 giorni, senza che nessuno ci ascoltasse, in condizioni di precarietà”, ribadiscono. Non era possibile avere i ricambi e le tute e le mascherine: come ha raccontato lo stesso commissario Covid per l’Asp Crisicelli, le ha portate lui sabato sera (la scorsa settimana), cercandole di persona in farmacia ed alla protezione civile. I tamponi sul personale e su tutti gli anziani sono stati fatti 7 giorni dopo il primo caso.

Un clima di paura e tensione

Il clima quindi non poteva essere dei migliori, c’era paura e tensione. Ma in 16 operatori sono rimasti lì. “Dire che li abbiamo lasciati senza latte, senza provviste o che li abbiamo abbandonati non è giusto”, raccontano. I titolari ci hanno anche inviato un video girato ieri sera (venerdì 27 marzo) poco prima degli ultimi trasferimenti di anziani. Nelle immagini si vede il latte, i succhi di frutta, i biscotti, le provviste. E’ certamente una cucina ripresa dopo 10 giorni di panico e criticità ma non è in stato di abbandono.

Accuse che feriscono

Ci feriscono le accuse- dicono i titolari- Vogliamo anche aggiungere che se nella nostra struttura c’erano 71 anziani, alcuni di loro da tanto tempo, vuol dire che avevamo la fiducia dei loro familiari. Non erano abbandonati, altrimenti tra i 200 familiari che fino a prima del coronavirus comunque venivano in visita, ci avrebbero denunciato. Lo avrebbero detto. Nessuno si è mai lamentato dell’assistenza che davamo”.

A conferma di quanto dichiarato dai titolari della casa di riposo, Martinez, anche la lettera ricevuta e pubblicata nei giorni scorsi dalla figlia di un’anziana che, lamentando l’assenza d’interventi ha evidenziato la qualità dell’assistenza.