“Lascio una grande squadra ed il reclutamento è ancora in corso. Già mi mancano tutti. Lascio Messina profondamente arricchita, questi mesi sono stati molto importanti, al di là dei risultati che pure ci sono stati e continueranno ad esserci”.
Marzia Furnari si è insediata nel momento più critico dell’emergenza covid, quello in cui la tensione era alle stelle e le falle della gestione Asp erano diventate voragini. Due mesi e mezzo dopo quel 18 dicembre c’è una macchina rodata e una campagna vaccinale in piena attuazione. La commissaria va a Palermo, per ricoprire il ruolo di dirigente del servizio 4 Programmazione rete ospedaliera assessorato alla sanità. E va con il bagaglio, anche umano, arricchito dall’esperienza di Messina.
“Adesso i cittadini sanno a chi rivolgersi, abbiamo creato una struttura piramidale- dichiara la Furnari- C’è una grande squadra. Oggi voglio sottolineare l’apporto del team di psicologi che oltre al sostegno avviato ha aggiunto una formula sperimentale che è quella del contact center, che è molto importante. Infatti gli psicologi hanno una propensione all’ascolto e al dialogo che li porta a far aprire nel modo migliore anche chi entra in contatto con l’Asp al momento del tracciamento e nelle fasi successive”.
Marzia Furnari si è poi soffermata sulla campagna vaccinale in corso, ai lavori per l’hub in Fiera che si stanno completando in tempi brevi, alla piattaforma informatica che deve essere implementata ma è già un importante passo avanti, all’opera dei laboratori, alla macchina che riuscirà a processare fino 4 mila tamponi al giorno e che dovrà arrivare nei prossimi giorni al Papardo.
“Certo, c’è ancora tanto da fare, ma abbiamo agito in squadra per superare le criticità- ha detto Marzia Furnari– Ogni sera in tempo reale ho i dati sui tamponi, sui vaccini, sui posti letto, un quadro completo e dettagliato. All’inizio i messinesi mi sono sembrati un po’ difficili, come se avessero paura ad affrontare i cambiamenti e preferissero rimandare il problema al domani. Poi ho imparato a conoscere meglio questa meravigliosa città e i suoi cittadini e devo dire che già mi mancate tutti….”.
I momenti più difficili sono stati agli inizi. Quando è arrivata è scoppiata l’emergenza della mancata raccolta e gestione dei rifiuti di pazienti in quarantena. “Arrivavano messaggi di messinesi disperati. Oggi è una situazione risolta. C’è un sistema che funziona in automatismo. Si è arrivati anche a 2 mila ritiri a settimana. Comunque è un dato che cambia quotidianamente, sono stati fatti 10 mila ritiri”.
C’è un altro ricordo che è molto intenso ed ha coinvolto tutti emotivamente ed è un po’ il simbolo di quanto sta accadendo. E’ la storia di una minorenne che ha perso entrambi i genitori per covid ed è rimasta sola.
“Era anche lei positiva ma non aveva nessuno al di là dei genitori e si è posto, quella notte terribile il problema di come darle la giusta presenza e soluzione. Ci siamo sentiti tutti coinvolti emotivamente, non sapeva dove andare. Abbiamo subito detto no ad una soluzione temporanea in una struttura covid piena di anziani e alla fine siamo riusciti a trovare la giusta ospitalità. Ma quella notte non la scorderò mai”.