MESSINA – Il terzo appuntamento a conclusione del progetto Way a Villa Dante, ha visto la presenza di Giada Rossi, atleta friulana paralimpica oro a Parigi 2024, e del tecnico messinese Alessandro Arcigli. Un po’ un tuffo nel passato per il ct della nazionale italiana paralimpica di tennistavolo, che ricorda i tanti anni passati nella palestra poco distante dal centro polifunzionale “Esisto”, dove ha allenato e giocato a tennistavolo. Dopo le Olimpiadi di Atlanta 1996, ha iniziato la carriera da tecnico della nazionale e recentemente a Parigi ha guidato un gruppo di sette atleti paralimpici a grandi successi.
Tra loro Giada Rossi, friulana classe 1994 di Zoppola, una vita sempre spesa nello sport. Fino ai 14 anni giocava a pallavolo, poi l’incidente in piscina ed è stata costretta su una sedia a rotelle. Nel corso degli anni, un duro riavvicinamento allo sport scoprendo la disciplina paralimpica. Viene notata proprio da Arcigli al campionato italiano di Lignano Sabbiadoro nel 2011. Il tecnico la invita a visitare il Centro federale quando, nel 2012, la spedizione paralimpica si prepara per Londra.
“Una scommessa – ricorda Arcigli – perché potevo concentrarmi su chi partiva e invece ho deciso di spendere del tempo con questa ragazza in ottica futura”. Così, dalla successiva Olimpiade a Rio 2016 in squadra c’è stata anche Giada Rossi, che ha conquistato il bronzo in singolo. Quattro anni dopo, a Tokyo 2020, arriva un altro bronzo in squadra e quest’anno a Parigi tocca l’apice della sua carriera con l’oro individuale.
Attualmente Giada Rossi è campionessa europea, mondiale e olimpica della specialità. Ciclo finito? Non lo sa Giada e non lo sa neanche il suo tecnico, che però promette: “Se avrà voglia di continuare io ci sarò”.