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Da Milano a Santo Stefano Medio per respirare terra. “Bello vivere qui ma a piccole dosi” VIDEO

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – È nata e cresciuta a Milano ma è innamorata di Santo Stefano Medio da quando trascorreva le vacanze estive a casa dei nonni. Così Federica Mari, avvocata e imprenditrice, 3 anni fa ha deciso di trasferirsi nel villaggio della zona sud insieme al compagno e avviare qui la loro attività. Quasi subito, però, si è scontrata con l’incuria in cui rischia di sprofondare il villaggio e la rassegnazione degli abitanti che lo popolano.

Viaggio fra incuria e rassegnazione

Insieme percorriamo le viuzze del borgo, la piazza principale e i due torrenti. Non sono pochi i disagi con cui convivono gli abitanti. “Ciò che dispiace di più è che i villaggi potrebbero essere dei posti bellissimi in cui vivere e invece la gente scappa. Perché a nessuno interessa migliorare la qualità della vita delle persone che scelgono di rimanere?”, si chiede amareggiata.

“Respiriamo terra e nessuno fa niente”

Da casa sua, e da quella di tutti i vicini di casa, si respira terra. Accanto a questa zona del villaggio, infatti, c’è una strada sterrata, che costeggia il torrente, che la gran parte dei cittadini utilizza per entrare o uscire dal paese. “I nostri nonni potrebbero raccontarci di un progetto per una nuova strada. Se ne parla da decenni ma tutto resta sempre uguale”, aggiunge Federica Mari.

Grandi e piccoli angoli di degrado

E poi la pavimentazione rattoppata della piazza principale, il vecchio lavatoio ristrutturato due anni fa e già danneggiato, panchine rotte e pali piegati, ringhiere arrugginite. Ma il vero disagio è il caos che regna nell’unica strada di accesso al villaggio, percorsa anche dai bus dell’Atm. Una via stretta e a doppio senso di marcia, in cui basta incontrare un furgone o un mezzo pubblico per rimanere intrappolati. “Ecco perché solo una nuova strada permetterebbe di rendere il paese vivibile”, conclude.