Montaggio di Silvia De Domenico
MESSINA – “Vivere tra i rifiuti in viale Principe Umberto”. Avevamo titolato così lo scorso 6 novembre grazie alla segnalazione di un lettore. Una discarica a cielo aperto sul marciapiede e un degrado che sembrava immutabile, come in molte altre zone della città. Ma il lavoro certosino della Polizia municipale ambientale, guidata dal comandante Stefano Blasco, ha consentito di individuare i responsabili. Appostamenti a tutte le ore del giorno e della notte, telecamere, fotografie e continui controlli per arrivare a cogliere le infrazioni. Non per criminalizzare nessuno ma per correggere l’errore, in modo da contribuire a rendere la città più pulita e civile. In questi giorni il marciapiede è pulito, nella curva del viale Principe Umberto, come documentano le immagini registrate, e ci si augura che lo rimanga.
Il video in esclusiva di Tempostretto racconta alcune fasi di un lavoro instancabile che nasce dalla necessaria sinergia tra amministrazione comunale, Messina Servizi, polizia municipale e cittadinanza.
Con il comandante Blasco e il responsabile della Polizia specialistica commissario Giovanni Giardina, l’attività di controllo sul territorio è svolta dalla sezione ambientale coordinata dagli ispettori Cosimo Petitto e Giacomo Visalli. Fanno parte della squadra gli agenti Donato, Gullifa, Gullotta, La Cava, La Fauci,
Leonardi, Luca, Marzo, Morale, Ricali e gli assistenti capo De Luca, Giordano, Irrera, Mantarro, Sturniolo, Tumore, Zuccaro.
Nel montaggio, si vede un pedone anziano che tutte le mattine abitualmente abbandonava i sacchetti di rifiuti domestici nel curvone Principe Umberto, alimentando la discarica. L’uomo è stato immortalato anche con un altro sistema di ripresa notturna. La seconda persona ripresa è una donna che tutte le mattine depositava rifiuti nello stesso luogo. Il terzo individuato, e che s’intravede nel video, è un residente che si liberava di rifiuti ingombranti, nonostante la possibilità di farlo gratuitamente alla vicina isola ecologica di Gravitelli.
L’esito delle indagini? Sono stati elevati sei verbali di contravvenzione dell’importo ciascuno di 600 euro. Ma la battaglia è culturale, legata a un’idea di territorio da curare e considerare come patrimonio di tutti. Dialogare con le persone multate e proporre un’alternativa alla discarica a cielo aperto, con la consegna dei mastelli per la differenziata da parte di Messina Servizi, è un elemento essenziale. Fermarsi alla sola multa non aiuta a far progredire la città. In più, gettare immondizia e rifiuti ingombranti ovunque comporta l’esporsi a sanzioni economiche, mentre la polizia municipale ambientale è costretta a continui e sfiancanti controlli per correggere le abitudini scorrette di una parte di cittadini.