L’ordinanza scade il 24 luglio a mezzanotte. Il sindaco De Luca la ha annunciato in diretta facebook davanti all’ex caserma di Bisconte, che dal settembre 2017 è hotspot. “Con il provvedimento diamo 5 giorni di tempo al Ministro per gli Interni per chiudere l’hotspot che doveva essere temporaneo, che è abusivo e soprattutto non garantisce sicurezza nè per chi è ospitato nè per la città. In un momento in cui si dice che deve essere prorogata l’emergenza io ho tutto il diritto di difendere la nostra città dalla diffusione del covid”
Il provvedimento prevede anche che i dipartimenti di Palazzo Zanca accertino la situazione igienico sanitaria ed anche il fatto che la struttura non è conforme a quanto previsto dal Prg.
“Non potevo fare altrimenti- dichiara il sindaco- si tratta di un centro non a norma sotto il profilo igienico-sanitario. Dalle relazioni tecniche degli uffici comunali è emerso che non esiste nessuna concessione per adibire l’area a centro per identificare e registrare i migranti. Essendo una sistemazione temporanea, doveva essere dismessa dopo due anni, nel settembre del 2019. Non possiamo tollerare l’abusivismo di Stato. Io sono il garante della comunità che amministro e sono chiamato a tutelare la salute e l’ordine pubblico. Cosí come contrastiamo gli eccessi della movida, non possiamo chiudere gli occhi di fronte a 24 migranti in fuga ed ai rischi conseguenti. Per tale motivo ho chiesto al Viminale di spostare l’hotspot altrove, smettendola di considerarci l’ultima ruota del carro. Non esistono le condizioni a garanzia della sicurezza. La fuga nella notte di mercoledì è la testimonianza più eclatante: 24 migranti a piede libero sfuggiti al controllo della legge. È pertanto chiaro ed evidente che non si possono accogliere migranti in tale struttura, perché in questo modo certamente non li aiutiamo. Non possiamo subire passivamente scelte che mettono a repentaglio l’incolumità dei nostri cittadini. Avverto già da ora il Ministro Lamorgese che se il Governo starà a guardare, senza muovere un dito, si aprirà la fase dello scontro istituzionale, mi sono stancato di dover subire scelte che danneggiano la mia gente”.
Nel corso della diretta De Luca ha ripercorso tutte le tappe che dal dicembre 2013 hanno portato alla contestata realizzazione dell’hotspot nel 2017. Sia il pacifista Antonio Mazzeo che il M5S con D’Uva e D’Angelo contestarono aspramente le condizioni di vita all’interno dell’ex caserma. Lo stesso De Luca nel 2018 avviò una serie di verifiche, in occasione del caso dei migranti della Diciotti, evidenziando la mancata conformità del centro d’identificazione con la normativa.
“Qui c’è stato uno scambio tra l’allora giunta Accorinti ed il governo Renzi. Da un lato l’ex ospedale militare per il Palagiustizia dall’altro si lasciava che una struttura inadeguata diventasse hotspot”.
De Luca è consapevole che ne nascerà uno scontro politico, l’ennesimo. Sottolinea che finora non è stato convocato alcun Comitato per l’ordine e la sicurezza. L’assessore Dafne Musolino ha quindi fatto firmare il provvedimento al sindaco che si è poi fermato a parlare con i residenti di Bisconte. Molti sono spaventati per le fughe che peraltro si verificano sin dal 2017 e temono per la loro sicurezza.