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De Luca: “Rinuncio a fare il sindaco di Sicilia se centrodestra e centrosinistra si rinnovano” VIDEO

MESSINA – Nel Salone delle Bandiere, a Palazzo Zanca, grande folla di assessori, consiglieri ed elementi di partito per la conferenza stampa di Sud chiama Nord e del suo leader Cateno De Luca. Subito i deputati regionali Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto ribadiscono l’opposizione alla Regione. “Messina viene attaccata a livello regionale per distruggere De Luca – dice Lombardo -. Ma non lo permetteremo”. Per il coordinatore regionale di Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice: “Sulla crisi idrica a Messina sono stati tramutati dei disagi in tragedia, come invece è avvenuto nel resto della Sicilia, dove una signora è stata 68 giorni senza acqua. Ma la Regione si è occupata di occupare poltrone nella sanità. A Trapani e Agrigento è stato il dramma. Non a Messina. Il prossimo impegno a livello politico di Sud chiama Nord saranno adesso le elezioni provinciali di secondo livello, che ci vedranno in campo”, ha aggiunto il coordinatore.

La presidente di ScN Laura Castelli: “Questo territorio è il cuore pulsante di ScN. E abbiamo l’1 per cento e mezzo a livello nazionale. Messina e provincia vengono guardati con attenzione a livello nazionale perché qui le cose cambiano davvero”.

“C’era La Russa e non mi lasciava in aereo. Ecco perché sono arrivato in ritardo”, la battuta di Francesco Gallo, deputato di ScN, è una frecciata alla senatrice Musolino. “Teniamo a livello nazionale anche senza dirette Facebook”, aggiunge il parlamentare. “La direzione è quella di un sistema bipolare”, afferma l’ex vicesindaco, che aggiunge: “E sono importanti le intese nei territori. Io porto istanze del territorio e c’è necessità di dialogo con le forze della maggioranza per gli impegni sulla città di Messina. Se il Cipess dà il via libera, ma qualche problema c’è, bisognerà capire il come e quando. Dopo due anni nella legislatura bisogna recuperare e andare in vantaggio. Sono da 40 anni in politica e sono un realista. Il secondo tempo si farà dialogando con la maggioranza”.

L’intervento di Basile

Poi è intervenuto il sindaco Federico Basile: “A livello regionale la vera opposizione sui temi la fa Sud chiama Nord. La Regione ha perso la battaglia dell’acqua. Ora inizia il nostro secondo tempo. Mercoledì, il Comune di Messina e l’azienda sarà sentita in IV Commissione all’Ars. Abbiamo subito attese infinite dalla Regione. Una battaglia di due mesi e la cabina di regia e assessorato competente mi hanno abbandonato. Valuteremo un’azioni legale contro chi ci ha negato l’acqua. Il Comune di Messina è stato messo da parte e lasciato solo dalla Regione. A luglio, dopo un incontro in prefettura, la prefetta disse: “Fate un tavolo tecnico”. Ma non è stato fatto nulla. Grazie al deputato Lombardo ne parleremo mercoledì all’Ars. Il problema è oggettivo. Nel 2023 abbiamo avuto più acqua, nel 2024 377 litri di acqua in meno. Arriva in città ma c’è il 54 per cento di perdite e si sta lavorando. Al momento per ora Messina riceve 480 litri”. Continua il sindaco: “C’è chi non ha rispettato le leggi nel segno della priorità dell’acqua all’uso umano. Un tema affrontato e da risolvere alla Regione”.

Cateno De Luca: “Si apre una nuova fase”

Infine Cateno De Luca: “Più soldati e meno generali, sì. Messaggio chiaro a tutti. I Comitati di ScN sono il vivaio di uomini e donne che vogliono incidere, facendo politica. La poltrona è un mezzo, mentre il fine è il bene collettivo. Siamo amministratori, incidiamo nelle istituzioni. Non vogliamo favorire chi si mette medagliette inutili. Non ci interessa. Renzi mi ha querelato per frasi su Cuffaro, con Musolino al suo fianco, logiche che non hanno senso. Noi portiamo avanti azioni di governo. E dimostriamo che anche in Sicilia si può cambiare. La città più “sgarrupata” di Italia, Messina, migliora di giorno in giorno. Con il centrosinistra collaboriamo all’Ars, ma a Roma no perché è stato detto no alla alleanza con ScN in Sicilia e Messina. Basta con il suicidio assistito del centrosinistra. Fanno gli oppositori di professione. A noi non interessa. Politica strumento per bene collettivo. Noi non siamo professionisti della patente a punti. Dal 2022 siamo alternativi a posizioni consolidate e assetti di potere in Sicilia. Basta padroni con catetere in Sicilia. Basta a coloro che sono stati fautori dello sfascio della Sicilia. Così non c’è alternativa, questa è un’anomalia da smontare”.

“Pronto a fare il numero 2”

“Si apre una nuova fase – annuncia Cateno De Luca -. Iniziamo un percorso di poter incidere. In azione politica traduciamo il nostro consenso. A Castelli e Gallo abbiamo dato e rinnoviamo il mandato di definire strategia nazionale. Io sono pronto a fare un passo indietro: non posso assistere ancora alle contraddizioni. Disponibile a fare un passo indietro per farne dieci avanti. Se si rompe lo schema rinuncio a fare il sindaco di Sicilia. Meglio il numero due di un nuovo centrodestra, senza Schifani e Musumeci, senza i vecchi della politica, che capo opposizione. Sennò prenderemo sempre schiaffi. Non sono velleitario. Entro il 2025, con assemblea iscritti, decideremo. Chi è rimasto qui ha attraversato il deserto. Ora si passerà ad accordi e chi ha resistito sarà premiato. No a primarie sei mesi prima. Faccio il numero due ma sì a alleanze serie”.

Aggiunge il leader di ScN: “Noi incidiamo come forza minoritaria che è localizzata. In Sicilia, il ministro Musumeci aveva fatto perdere, da presidente della Regione, miliardi di euro. E Schifani attacca Musumeci sui fondi spesi in Sicilia… Salvini, Musumeci, Schifani parlano della crisi idrica, si contraddicono e non sono credibili”. De Luca attacca anche il dirigente regionale Cocina che “non ha voluto nominare i sindaci soggetti attuatore e si seguono i tempi biblici di Asp e Genio civile per colpa del commissario”.

“A livello politico Messina ha subito un attacco. Da febbraio Basile ha “investito” la prefetta a febbraio del problema – continua De Luca – e solo ora fanno il decreto. Siamo gli unici che abbiamo progetti cantierabili. Dal 4 luglio 28 milioni di euro in variazioni di bilancio per azioni contro siccità. Messina è stata fatta fuori. Hanno finanziato i pozzi all’Ati per perdere tempo. Hanno fatto cecchinaggio”.

“Basile è il sindaco, io il leader”

“Il sindaco è Basile e Cateno De Luca è il leader. Io ho già dato come sindaco di Messina e Basile invece crescerà come leader politico”, precisa il capo di Sud chiama Nord. Sul caso Amam: “Analizzando insieme, avevamo sentore di ciò che stava avvenendo. Dinamiche interne all’azienda e stillicidio esterno. Sul piano politico e amministrativo andava fatta chiarezza. Ognuno doveva fare un passo indietro: dal dg, che non mi ha dato il tempo e che era il primo a cui le avrei chieste, al Cda. Io devo ringraziare i componenti del Consiglio d’amministrazione e chiedo un applauso: un passo indietro per non dare alibi a nessuno. Sospetti, veleni ammiccamenti: basta. Il sindaco fa la sua riflessione ma io ho chiesto qual era obiettivo da raggiungere. Eravamo concordi con Basile. Il cda ha agito da soldato. Per la città. Mani libere per andare a fondo. Ringrazio deputati nazionali e regionali che non ha fatto sciacallaggio sulle dinamiche idriche. Nessuno lo ha fatto”.

La polemica a parte è con la senatrice Musolino. Ma De Luca ammette: “Non tutto va bene e a tutti dico: si apre una nuova fase per Messina. Chi non è adeguato a muoversi nel monocolore, chi è inadeguato vada a casa. Chi prende in giro i consiglieri pure da assessori, via. De Luca è leader nell’interesse amministrativo. In passato Messina è stato usato come bancomat politico. Dal 2018 sono arrivati i risultati. Qualcuno o qualcuna si pentirà. Non tutto va bene e da qua a fine anno qualcosa cambierà. Il sindaco è Basile e io sono leader. Perché vengo da Fiumedinisi non posso fare il leader? Il buon senso ci avvicina pure quando abbiamo visioni diverso. Si apre una nuova fase. Siamo opposizione all’Ars. Questo centrodestra non mi appartiene”.