Il segretario-questore del Consiglio regionale Graziano Di Natale (Io resto in Calabria) ha un’idea meravigliosa. A un tiro di schioppo dalle Regionali, vuol ridimensionare i Consorzi di bonifica a tre (3) dagli attuali 11. Renderli efficienti trasformandoli in “Enti d’àmbito di bonifica”, insomma macroaree da coprire molto più estese delle attuali zone di competenza di ciascun Consorzio. E attuando una spending review da stimare più analiticamente quanto al risparmio effettivo, ma che troverebbe la “quadra” decapitando la rappresentanza politica negli organismi consortili.
Vista da fuori, una “bella pensata” non troppo diversa da quella di un tacchino che, negli Usa, intendesse organizzare il Thanksgiving Day. Bacino elettorale irraggiungibile; lavoratori sul piede di guerra; sindacati inferociti; politici imbestialiti per aver perso un “classico” strapuntino di sottogoverno.
La conferenza stampa ha avuto luogo direttamente nella stanza a disposizione del consigliere Di Natale a Palazzo Campanella. Con l’esponente di Iric due giovani esponenti del movimento, Vanessa Franco e Sonia Forte, che hanno concretamente redatto il pdl illustrato da loro stesse e poi, meno succintamente, dallo stesso consigliere regionale paolano.
Come accennato l’idea-forza di Graziano Di Natale, condensata nella proposta di legge numero 93 depositata il 5 maggio scorso, consiste nel taglio netto dei rappresentanti politici all’interno dei Consorzi. Idea che potrebbe apparire balzana sotto le Regionali, ma vuol essere un atto supremo di rivisitazione della spesa pubblica. E magari “strizzare l’occhio” un attimo a un certo civismo che si fa avanti da tempo.
Lo strumento normativo per centrare il ridimensionamento dell’esborso a carico della Regione è far scendere di numero gli organismi consortili da 11 a 3. Si tratterebbe però in realtà, per come disciplinato dai 33 articoli della proposta legislativa, di una vera mini-riforma.
Infatti i Consorzi di bonifica per come li abbiamo conosciuti sparirebbero, per lasciare il posto a tre “Enti d’àmbito di bonifica”: Calabria Nord, Calabria Centro e Calabria Sud. Rispettivamente, andrebbero ad avvicendare i 4 Consorzi di bonifica del Cosentino (Bacini del Tirreno Cosentino, Bacini dello Jonio Cosentino, Bacini Meridionali del Cosentino, Bacini Settentrionali del Cosentino), i 4 Consorzi del Catanzarese, del Crotonese e del Vibonese (Catanzarese, Tirreno Catanzarese, Jonio Crotonese, Tirreno Vibonese) e i 3 organismi consortili del Reggino (Alto Jonio Reggino, Basso Jonio Reggino, Tirreno Reggino).
Com’è normale, anche le competenze dei Consorzi sono molto cambiate col mutare dei tempi. Nel 1933, in pieno Ventennio, gli organismi consortili furono istituiti al fine di «bonificare i territori per aumentare le terre coltivabili». La legge regionale fondamentale sul tema, la numero 11 del 2003, ne ridefinì gli scopi nelle «azioni di salvaguardia ambientale e di risanamento delle acque» e di «tutela del paesaggio agrario».
Anche nel numero, una riduzione sostanziale c’era già stata in base ai due step della riperimetrazione che condussero a calo da 17 a 14 Consorzi (con la ridelimitazione, nel 2006, dei soli organismi consortili nel Cosentino) e, due anni dopo, da 14 a 11 (con la soppressione di diversi altri Enti nelle altre quattro province).
Bene, ma non benissimo: secondo molti osservatori del tempo, l’allora giunta Loiero ebbe coraggio, ma non osò fino in fondo.
Resta il fatto che un’ulteriore decurtazione del numero dei Consorzi non arrivò mai. Né tantomeno arrivarono la riformulazione della governance o l’agognata razionalizzazione della spesa. La proposta di legge Di Natale invece abolirebbe i Consigli d’amministrazione (guidati da un presidente) che attualmente guidano ogni Consorzio, lasciando spazio a un’Assemblea animata dai rappresentanti dei proprietari terrieri, della Regione e dei Comuni.
E i termini benèfici per le casse della Regione? La stessa relazione tecnico-finanziaria (così come il segretario-questore ai nostri microfoni) non proietta una stima fatta di numeri, neanche orientativa. E si limita a dire che «il risparmio andrà a contenere, innanzitutto, i costi complessivi della spesa relativa alle indennità destinate alla remunerazione degli organi dei consorzi di bonifica, con una chiara incidenza positiva a carico del bilancio regionale».
Fra i risvolti positivi, il minor esborso per la Regione andrebbe ad alimentare «lo sviluppo di iniziative in agricoltura green».
Ma sentiamo adesso, tra Consorzi e prospettive politiche, l’intervista audiovideo rilasciata a Tempostretto dal consigliere regionale di Io resto in Calabria Graziano Di Natale