Cronaca

Don Orione, operatori senza stipendio da mesi. A rischio il futuro di 40 pazienti fragili VIDEO

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Alcuni di loro sono insieme da sempre. Provengono da altri centri e altre realtà ma si sono ritrovati a condividere lo stesso tetto dell’istituto Don Orione. Dal 2021 la Cooperativa sociale Faro 85 opera all’interno della struttura religiosa, con assistenza h24. Ma non solo, quella che forniscono ai loro “ragazzi”, così ama chiamarli il responsabile del reparto Fabrizio Venuto, è una giornata fatta di attività ludiche, terapie e tanto affetto.

La giornata tipo dei “ragazzi” della Cooperativa Faro 85

Dalla mattina alla notte, tutti i giorni, 52 operatori si occupano dell’igiene personale di 40 pazienti. Poi la colazione nella sala comune e poi le attività. Sono divisi in gruppi di lavoro, ci sono i disabili gravissimi che sono seguiti in un determinato modo e ci sono quelli meno gravi ai quali sono riservati laboratori di arte, lettura e attività psicomotorie. Visitando la struttura abbiamo assistito alla loro giornata tipo. Alcuni ragazzi, ad esempio, erano impegnati nella realizzazione di un lavoretto sull’autunno con foglie, colori e pennelli, proprio come negli asili o a scuola. Ognuno di loro ha un obiettivo quotidiano, un compito da portare a termine, in pochissimi rimangono nelle loro stanze.

Alberto: “Sto alla portineria e svolgo il mio lavoro con sincerità”

Poi c’è Alberto, uno degli storici ospiti della cooperativa, lui stesso racconta di “avere una patologia diversa dagli altri, che gli permette anche di lavorare con sincerità”. Così, un po’ per gioco un po’ per aiutarlo a mettersi alla prova, gli è stata data la possibilità di lavorare. Tutte le mattine si siede alla scrivania della portineria, risponde al telefono, apre il portone e prende appunti. Lo fa e lo racconta con orgoglio, infinitamente grato alla cooperativa per la fiducia che gli danno ogni giorno.

Mancano i fondi e le famiglie sono costrette a versare una retta

Quella di Faro 85 è una realtà molto apprezzata anche dalle famiglie dei pazienti. Che però, proprio a causa della mancanza di fondi, stanno facendo dei grossi sacrifici contribuendo alla causa della cooperativa con il contributo di una retta. I problemi sono nati allo scadere della precedente convenzione. A maggio del 2023 Faro 85 riceve l’accreditamento regionale, che è anche incorniciato in ufficio, ma a distanza di quasi 6 mesi manca ancora la convenzione. Ciò ha comportato il mancato arrivo di fondi da parte della Regione Siciliana e quindi grosse difficoltà a gestire pagamenti e stipendi.

Gli operatori lavorano senza ricevere stipendio

Gli operatori che lavorano notte e giorno in struttura non si sono mai tirati indietro, tutti i giorni puntuali si prendono cura dei ragazzi e delle loro necessità ma a casa lo stipendio non arriva da giugno. Si tratta di 52 infermieri, osa, medici, assistenti sociali, psicologi e altre figure professionali. C’è in ballo il loro futuro e quello delle loro famiglie. Oltre ovviamente al futuro dei pazienti, alcuni dei quali gravissimi.

“Come si può separare una famiglia per problemi burocratici?”

Il direttore sanitario Francesco Pisani e il cardiologo Giuseppe Busà spiegano come vengono seguiti i pazienti dal punto di vista psicologico ma anche clinico. Il componente del Cda della cooperativa, Fabrizio Venuto, spiega cosa significherebbe per questi ragazzi essere separati dopo tutti questi anni insieme. E lancia un appello alle istituzioni: “Come si può separare una famiglia, perché questo siamo. Alcuni di loro ci chiamano mamma, papà, zio, zia. Perché rischiare di far morire una realtà che funziona, in cui le famiglie credono, solo per dei ritardi burocratici?”.