di Giuseppe Fontana, riprese e montaggio Silvia De Domenico
MESSINA – Il “solito” panorama mozzafiato su tutta la città, sulla Falce e sullo Stretto, corredato da decine di uffici che ospitano le cooperative e le associazioni del consorzio Sol.e. Ma anche studi di registrazione, laboratori di ceramica e sartoriali, una sala immersiva in cui si scoprono i buchi neri e, presto attivo, un piccolo osservatorio astronomico. In pieno centro città, Forte Petrazza si staglia su Messina con tutte le sue peculiarità. E si tratta di una fortificazione utilizzata quotidianamente da vent’anni grazie all’intervento del consorzio e ai lavoratori presenti.
All’interno della struttura storica, un lungo corridoio porta a decine di stanze, attrezzate per ospitare vari uffici. Giuppi Sindoni, della cooperativa Ecosmed, racconta che “nasce alla fine dell’800 per volere dei militari. Questo Forte proteggeva l’area dello Stretto. Poi è diventato uno spazio di coworking grazie a questo corpo di fabbrica che si svincola dal terreno, dal rapporto con la terra che invece è prerogativa dei forti che lavorano sul contenimento della collina. Così è stato possibile trasformare le sale in uffici e la presenza quotidiana è stata importante per mantenerlo in buone condizioni. Lo spazio è tenuto in vita da cooperative che hanno scopi e finalità sociali, quindi con attenzione particolare all’inserimento di soggetti con storie di vita fragili”.
Il processo di risanamento ha avuto inizio 23 anni fa, come spiega Sindoni: “Nel 2000 ha avuto il via il risanamento dell’area, grazie al servizio civile internazionale con cui si è ripulita l’area. Poi è partito il restauro, con cui si è cambiata la destinazione d’uso”. E le foto del 2000 testimoniano ciò che i giovani di tutta Europa hanno trovato: spazzatura di ogni tipo, macerie, travi di legno ed elettrodomestici abbandonati. Forte Petrazza era praticamente una discarica a cielo aperto: oggi, invece, è un luogo di lavoro, pace e socialità.
Orgoglioso il presidente del Consorzio Sol.e, Giancarlo Cavallaro: “Ci siamo attivati per l’inserimento lavorativo di soggetti disabili. Tutto è iniziato con il progetto ‘Luce e libertà’, con cui abbiamo tirato fuori dall’ospedale psichiatrico giudiziario 60 persone. E chi è rimasto a Messina è riuscito grazie al consorzio a reinserirsi a livello lavorativo. Molti sono ancora qui, formano una squadra che si occupa di manutenzione del forte e dell’area verde tutta intorno. Tanti avrebbero avuto difficoltà senza di noi”.
“I parchi della bellezza e della scienza sono una infrastrutturazione educativa – racconta poi Lucrezia Piraino – che noi abbiamo fatto sul territorio e Forte Petrazza è il suo cuore. Qui vengono progettati questi progetti educativi. Tutte le persone che lavorano qui insieme cercano di far vedere ai cittadini cosa c’è di bello a Messina. Qui in particolare abbiamo laboratori di vario tipo, ma anche sale immersive legate agli scenari della fisica contemporanea. Pensiamo che ci sia bisogno di emozioni e rigore, ma anche di visione. Tutto questo viene messo insieme dal gruppo di lavoro che qui opera ogni giorno, con un occhio al futuro. Il futuro è dei giovani e vogliamo che restino qui a Messina, dove le possibilità di sviluppo e innovazione ci sono”.
Le principali cooperative a lavorare a Forte Petrazza sono la fondazione Messina – Ente filantropico, l’Ecosmed, la Fondazione Horcynus Orca, la Mecc (Microcredito per l’economia civile e di comunione), la E.s.c.o. cioè la Solidarity and Energy spa, Hic et Nunc aps e LavorOperazione aps.