MESSINA. “Tonnellate di pietre spazzate via, lavori cancellati dalla furia del mare“, dichiara il Comitato Salviamo Galati Marina. A Galati Marina, a pochi giorni dalla mareggiata che ha arrecato grossi danni alle abitazioni, è il momento delle riflessioni e dell’amarezza, perché i lavori di protezione della costa si erano conclusi appena da pochi mesi, con il collaudo effettuato solo lo scorso luglio. In un video aereo realizzato da Gabriele Ferrante, si vede come i pennelli siano stati danneggiati, alcuni addirittura distrutti per intero. Il Comitato tiene ad evidenziare “alcuni elementi fondamentali, al fine di un confronto nell’interesse dei cittadini, che vivono ormai da troppo tempo in una condizione di prostrazione, privati di quello che è un diritto assoluto, ossia il diritto alla proprietà e alla sua tutela, oltreché nella costante paura”, commenta Giulia Ingegnieri, presidente del comitato.
La stima complesssiva, ma siamo ancora a una fase di confronto fra Comune e Regione, ammonterebbe a circa 4,5 milioni di euro di danni nei territori messinesi. E, secondo una prima valutazione del dipartimento regionale della Protezione civile, in Sicilia occorrono circa 12 milioni di euro per interventi di somma urgenza per il ripristino dei servizi essenziali, per il soccorso e l’assistenza alla popolazione e per eliminare i pericoli. Altri 100 milioni servirebbero per interventi strutturali di riduzione del rischio residuo.
Aggiunge la presidente del comitato: “Nonostante la fiducia riposta nel progetto di messa in protezione del nostro litorale così come realizzato, il primo vero collaudo dello stesso non è andato bene. Affermando con certezza che la recente mareggiata non sia stata tra le più straordinarie (ma il commissario Croce su questo punto non è d’accordo, n.d.r.), è ben evidente che, per quanto ci sia stato un minimo di difesa, le proprietà e le case sono state invase dal mare e tonnellate di sabbia si sono depositate nuovamente lì da dove i cittadini avevano già provveduto a sbancare quella presente a seguito dei precedenti marosi. Ci chiediamo: se le onde fossero state più imponenti quali sarebbero state le conseguenze? Forse questo intervento è inadeguato in quanto realizzato troppo tardi? Forse non è adeguato alle condizioni geomorfologiche attuali? È stata prevista la rifioritura dei pennelli già esistenti e danneggiati, ma non è forse opportuno prevedere una rivalutazione della struttura degli stessi, in modo tale che non ci si trovi, nel tempo, di fronte a una dinamica del tipo tela di Penelope? Risulta grave la situazione in prossimità del torrente, dove si è dovuto assistere al crollo di parte delle abitazioni, nonostante avessimo più volte segnalato lo stato di emergenza, già dal 2020″.
Continua la presidente del Comitato, Ingegnieri: “Come mai, nonostante i numerosi solleciti, non sono stati utilizzati tempestivamente i 150mila euro disponibili e destinati al rinforzo della protezione nei tratti più esposti, dato che questo intervento non prevedeva un iter burocratico? A rigor di logica gli interventi sarebbero dovuti essere realizzati prima dell’avvento della stagione autunnale e non attendere i danni. Confermiamo che è necessario agire su due fronti: la messa in sicurezza in urgenza e la progettazione di un intervento adeguato ai fini di una tutela a lungo termine, con un monitoraggio costante sul litorale. Vogliamo concludere dicendo che siamo fiduciosi nell’operato dell’attuale amministrazione, che sembra stia agendo nell’interesse dei cittadini. In particolare un ringraziamento va alla disponibilità sempre dimostrata dall’assessore Caminiti che si è fatto portavoce delle nostre esigenze”.
Ha sottolineato il commissario di governo dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, Maurizio Croce: “Si erano fatti degli interventi, soprattutto nella parte di Galati. Altrimenti i danni sarebbero stati peggiori. C’è tanto da fare, certo. In una zona, quella jonica, in cui ci siamo sempre preoccupati che ci fossero delle barriere che difendessero il lungomare dallo scirocco, abbiamo avuto una mareggiata di levante. Un vento totalmente diverso da quelllo che ci si aspettava. Bisogna intervenire sia sul piano dell’urgenza, sia per mitigare ciò che si è creato. In ogni caso, abbiamo il completamento dell’ultimo tratto tra Galati e Santa Margherita. Un progetto già esecutivo e che verrà posto in gara in questi giorni (metà febbraio 2023, n.d.r.). E abbiamo l’intervento sempre a Galati per ripristinare ciò che è stato danneggiato dalla mareggiata. Il tavolo istituzionale proposto dal sindaco? Un’idea vincente, se si mettono attorno al tavolo tutte realtà che hanno varie competenze, prova ne sia che oggi (domenica 12 febbraio, n.d.r.) siamo qui per i sopralluoghi”.