MESSINA. Il terremoto rivive nella memoria della città attraverso il recupero di alcuni monumenti funerari delle vittime di quella terribile notte del 28 dicembre 1908. Due sorelle perite sotto le macerie e raffigurate in un abbraccio eterno, un’intera famiglie con la figlia di soli 4 anni, storie di vite spezzate impresse sulle lapidi per anni bagnate dalle lacrime dei superstiti. Cinque le tombe restaurate, “adottate” dalla Fidapa di Messina, dall’Ordine degli architetti della provincia di Messina e dalle ditte Guerrera marmi, Cacciola marmi di Andrea Panarello e servizi cimiteriali. La sezione 38 versa in uno stato di degrado, per questo è stata avviata la campagna di recupero attraverso queste adozioni di privati, che hanno ripreso le opere per affidarle ai restauratori, restituendo loro l’antico splendore. La Fidapa si è impegnata a restituire annualmente alla città un monumento restaurato. La storia di Messina risiede anche lì, in una sezione 38 che, si spera, non si fermerà a soli 5 monumenti restaurati.