REGGIO CALABRIA – La prima volta era successo con Platì.
Il piccolo centro interno della Locride, già “zona rossa” per i numerosi contagi in passato, s’era rivelato il centro con meno vaccinati (29%) in tutta la Calabria: e il Governatore calabrese Roberto Occhiuto aveva annunciato a chiare lettere che se le cose fossero rimaste così, al primo focolaio avrebbe dichiarato la “zona rossa”.
Dopo pochi giorni e l’istituzione di un centro vaccinale in loco – peraltro inaugurato alla presenza dello stesso Governatore calabrese -, le cose sono rimaste sostanzialmente immutate e Occhiuto ha effettivamente istituito la “zona rossa”.
Ne son nate accese polemiche da parte di chi sostiene che non l’avrebbe fatto per i reali numeri dei contagi nel paese jonico, ma come “punizione esemplare”. E non è mancato qualcuno – si veda Ancora Italia – che ha manifestato a Platì, contestando a gran voce il provvedimento del Presidente della Regione e chiedendone la revoca immediata.
In un momento successivo Roberto Occhiuto, che a più riprese ha affermato ripetutamente e con chiarezza di puntare in modo massiccio sulla vaccinazione quale unico strumento a suo avviso valido per un effettivo contenimento dei contagi, ha chiesto accoratamente che future eventuali restrizioni adottate dal Governo centrale interessino i soli cittadini non vaccinati, anziché andare a colpire l’intera popolazione in maniera indiscriminata.
Com’è scontato, anche in quel caso ne era sorto un vespaio: da chi difende piena libertà di scelta e di cura, dagli ambienti rigidamente no-vax, da parte di vari esponenti politici e gruppi rappresentativi convinti che, in ogni caso, non esista solo la vaccinazione per contrastare l’incedere del Coronavirus e che comunque non abbia senso “perseguitare” chi sceglie liberamente di non immunizzarsi.
Adesso però tornano le grandi polemiche di una parte della popolazione nei confronti del Presidente della Giunta regionale. Ospite della tv di Stato – nella trasmissione di Rai1 Oggi è un altro giorno -, Occhiuto infatti ha fornito un’anticipazione importante e prodotto esternazioni controverse.
L’anticipazione riguarda la decisione del Governatore calabrese di “premiare” i medici vaccinatori calabresi con 25 euro in più per ogni prima dose.
Tenendo conto che, secondo dati forniti dallo stesso Occhiuto (come si ricorderà, contemporaneamente pure commissario governativo per la Sanità calabrese), si sono registrate fin qui 120mila ulteriori prime vaccinazioni, il “premio” ammonterebbe – calcolano con facilità alcuni utenti dei social network infuriati con queste politiche della Regione Calabria – a 3 milioni di euro. Che, affermano i detrattori, si sarebbero invece potuti spendere per realizzare nuovi ospedali, potenziare la medicina territoriale o ad altre finalità sempre a matrice sanitaria.
Ma c’è stata pure un’affermazione che ha mandato su tutte le furie i convinti assertori della libertà assoluta di scelta e, specialmente, i no-vax: «Ho detto ai direttori generali delle Aziende che li avrei giudicati in base alle performance vaccinali, ho messo wanted sui no-vax…», un po’ come la taglia nei confronti dei gringos ai tempi negli spaghetti-western di Sergio Leone.
In relazione a queste esternazioni televisive, alcuni movimenti e semplici cittadini contestano vivacemente sul web e in particolare sui più popolari social network quella che ritengono una “crociata” del Governatore contro chi non s’immunizza.
Qui accanto, vedete una delle tante grafiche che “corredano” gli screenshot dell’intervento televisivo di Occhiuto sui Rai1; grafiche che stanno ottenendo migliaia di condivisioni su gruppi e bacheche di social media seguitissimi come Facebook e Twitter.
«Il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in suo recente comunicato, ha trasformato la già dilaniata terra nostra, in un Far West di hollywoodiana memoria. “Ho messo Wanted sui non vaccinati”, ha trionfalmente affermato, continuando poi a descrivere i premi in danaro elargiti; ai medici vaccinatori, anche pediatri. Per concludere che la performance delle Aziende sanitarie sarà giudicata dal numero di vaccinazioni somministrate. Insomma, con un linguaggio pericolosamente violento, regressivo e, ça va sans dire, anticostituzionale (sì, anche le parole lo sono), ha trasformato i calabresi in ricercati ed i medici in cacciatori di taglie – così il movimento Un’altra Calabria è possibile, alle ultime Regionali lista a supporto di Luigi de Magistris -. In un sol colpo.
Le sue parole , oltre che indignarci, riflettono un pensiero del quale bisogna che dia conto, giacché è espressione della visione politica, che ci governa, e che ci tocca e ci riguarda. Un pensiero, per il quale ogni azione è monetizzabile e vale non per la convinzione che la ispira, ma per quanto è pagata, in cui l’essere umano e la salute sono merce e come tali hanno un prezzo, che ne attribuisce il valore… Niente di assoluto e non negoziabile in questa visione, che prende a pugni in faccia l’etica. Ed allora è necessario chiedersi, quanto essa potrà essere efficace, anche sul piano più prosaico e pratico. Quanto efficace, nel ridare alla nostra Regione una Sanità non discriminante ma giusta, non particolare ma universale, non a pagamento, ma gratuita, non dedita al profitto ma alla cura ed alla guarigione? La risposta che ci arriva dalle parole del Presidente, è desolante».
Quanto ai commenti social, com’è – purtroppo – tipico dei social network molti commenti sono irriportabili.
Anche quelli più “tranquilli”, comunque, sono praticamente tutti di tenore critico. Occhiuto ha aperto «la caccia ai no-vax», scrive Piero#StandwithGandhi, accanto ad hashtag come #Draghidimettiti.
«Mi vergogno. È legale? È concesso? – si chiede Frenck71 –. Con che soldi paga, coi suoi o con soldi pubblici?». E ancora, Carlo: «Ritiro il plauso che gli avevo fatto per la decisione in sintonia con Musumeci. Un altro nazista».