Da ieri la task force della Regione sta effettuando una serie di sopralluoghi negli hotspot e nei centri di accoglienza della Sicilia per verificare la compatibilità con le norme sanitarie e linee guida Covid delle strutture. Dopo Pozzallo e Ragusa è stata la volta di Lampedusa, dove l’hotspot, a fronte di un capienza consentita di 192 persone, ospita mediamente più di mille persone.
La speciale “commissione” formata con decreto dell’assessore alla Salute Ruggero Razza – coordinata dal medico legale Cristoforo Pomara e composta da 14 persone, tra docenti universitari e professionisti esperti del settore della sicurezza e della sanità – ha raggiunto Lampedusa. Sull’isoletta anche gli uomini del dipartimento regionale della Protezione civile, giunti al seguito del dirigente generale Salvo Cocina. La protezione Civile ha affiancato la task force, come nelle altre occasioni, per un supporto logistico.
Le immagini girate all’interno e all’esterno della struttura di contrada Imbriacola testimoniano i gravi problemi igienico-sanitari e di promiscuità che ci sono nell’hotspot. ( Nel video, oltre alle immagini ci sono le dichiarazioni di Cocina e Pomara). «Le immagini non mentono – sottolinea il governatore Musumeci – queste sono le condizioni accertate dalla nostra task force. Adesso che si fa? Si dice che è realtà virtuale? Purtroppo è la dimostrazione di quello che diciamo da tempo: i diritti umani vanno praticati, non predicati. Altrimenti è solo retorica. Retorica dell’accoglienza che tante volte diventa business dell’accoglienza. Io non sono disponibile a girarmi dall’altra parte. E della sicurezza sanitaria del territorio io sono e mi sento responsabile».
Il dirigente generale Salvo Cocina ha evidenziato come il clima all’interno del centro di accoglienza sia sereno, ma si registra un sovraffollamento causato dai mille ospiti rispetto alla capienza ipotizzata di gran lunga inferiore. “Sicuramente le condizioni di Pozzallo erano migliori- ha detto Cocina– Lo stress da sovraffollamento è evidente, con tutte le conseguenze che si possono facilmente immaginare”.
Preoccupazione e necessità di agire in fretta è quanto si evince dalle dichiarazioni del professor Cristoforo Pomara. “Abbiamo rilevato urgenze ed emergenze che trasformeremo subito in una relazione da inviare all’assessorato alla Salute per le valutazioni. Da un punto di vista tecnico – continua il professore Pomara – abbiamo messo in essere la metodologia medico-legale. Quindi è stata eseguita l’indagine di sopralluogo per verificare le condizioni dei luoghi, lo stato delle cose e, ovviamente, il team multidisciplinare di cui disponiamo fornirà una valutazione di quelli che sono gli impatti più immediati, ponendo l’accento sulle urgenze e sulle emergenze sanitarie che riguardano la popolazione ospite”.