di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Matteo Arrigo
MESSINA – Che tesoro i Forti di Messina. E che patrimonio. Una risorsa su cui punta l’assessore comunale alla Cultura Enzo Caruso: “Sono le più belle terrazze da cui ammirare lo Stretto di Messina. Da tempo si è creato un coordinamento fra tutte le associazioni che gestiscono i Forti, con concessioni demaniali. Stiamo riprendendo un percorso con al centro queste strutture, come attrattore di sistema nelle fiere di settore del turismo. Intendiamo creare una serie di servizi, anche sul piano dei trasporti, per farle avvicinare ai cittadini e ai turisti. L’obiettivo è soprattutto superare le difficoltà burocratiche legate alla normativa regionale”.
Non solo Ogliastri e S. Jachiddu ma anche Pietrazza (a Camaro), Campone (sui Colli S. Rizzo), Puntal-Ferraro (sui Colli S. Rizzo), Gonzaga, Forte Matagriffone (Rocca Guelfonia) Cristo Re, Centri (a Salice), Schiaffino (a Santa Lucia Sopra Contesse), Forte del Santissimo Salvatore, Cavalli (a Larderia), Torre degli Inglesi, Serra la Croce (a Curcuraci): ecco la geografia delle fortificazioni dello Stretto di Messina. Spiega l’assessore: “Dobbiamo riaprire Forte Ogliastri e Schiaffino, che abbiamo voluto chiedere come concessione comunale all’Agenzia del demanio. Senza questa concessione non possiamo ottenere finanziamenti. A breve riapriremo Forte Ogliastri e metteremo a sistema il restauro di Forte Gonzaga, Schiaffino, da risanare completamente, e lo stesso Ogliastri. Tutti gli altri forti, anche calabresi, entreranno in un protocollo d’intesa e faremo una conferenza tra le due sponde per riaccendere i riflettori e riproporre a livello internazionale questo magnifico patrimonio”. Il tutto superando alcuni rallentamenti burocratici nel rapporto con il Demanio.
Aggiunge Caruso: “Noi abbiamo tanti altri beni demaniali che vorremmo avere in gestione, come la polveriera di Camaro e i Forti Masotto e Spuria. Ma per avere un finanziamento bisogna avere la titolarità e per ottenere la titolarità è richiesto un finanziamento… Il classico gatto che si morde la coda e questo avviene solo in Sicilia perché siamo una Regione a statuto speciale. Nelle Regioni non a statuto speciale l’Agenza del demanio trasferisce questi beni senza alcun onere, come avviene in Calabria. Noi speriamo di avere la forza e la continuità per portare a compimento questo obiettivo, tra varie normative e competenze, tra Regione e Soprintendenza”.