Tanta cocaina, a domicilio, richiesta via chat e consegnata dai “rider” gestiti dai tre principali pusher, attivi su Gliaca di Piraino. Più di quaranta episodi di spaccio, avvenuti tra il 2018 e il 2020, e documentati dai Carabinieri che tenevano sott’occhio i due “supermarket della droga”, ormai da diverso tempo.
Sono questi gli elementi principali dell’indagine dei militari della Compagnia di Patti, ai comandi del capitano Pascariello, sfociata nel blitz di oggi.
Ecco i nomi. Ai domiciliari: Enza Baratta (46 anni) e il compagno Antonio Lupica (43), Daniele Casella (53). E’ proprio nell’abitazione dei coniugi, già noti per fatti dello stesso genere, e di Casella, che funzionavano i due “supermarket” (li definisce così il giudice), in grado di assicurare la sostanza stupefacente ai tanti clienti della zona, anche giovanissimi, che la chiedevano spesso via telegram o wattshapp. Le altre persone coinvolte sono definite i rider appunto, ovvero quelli che consegnavano a domicilio ai clienti la “roba”. Tra loro ci sono anche i fornitori catanesi e palermitani.
Domiciliari anche per: Giuseppe Condipodaro Marchetta (41), Riccardo Pintaudi (40), Giuseppe Tumeo (33) di Brolo, il palermitano Paolo Vaccarella (43) e Cristian Terrranova (40) di Paternò.
Obbligo di dimora con la restrizione della permanenza in casa dalle 21 alle 7 per: Calogero Maggistro (45) di Brolo, Roberto Messina (39) di Paternò e Alberto Foti (36) di Tortorici.
Il sostituto procuratore Federica Urban, titolare del caso, aveva chiesto per alcuni di loro la custodia cautelare in carcere, non autorizzata dal giudice per le indagini preliminari Eugenio Aliquò, che ha firmato il provvedimento di domiciliari e obblighi. In oltre 400 pagine di ordinanza, il giudice ha ricostruito le accuse legate alle due reti di spaccio e una quarantina di episodi di cessione, documentate attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e video. I primi interrogatori probabilmente nella giornata di venerdì.