Chiesa

Il ritorno. Messina riabbraccia le barette dopo i tre anni di Covid VIDEO

MESSINA – Il gran ritorno dopo lo stop da Covid. Ritornano le “barette” e stasera dalle 18 è possibile seguire la processione in diretta su Tempostretto sia sulla nostra pagina Facebook si sul nostro sito. Nuovo Oratorio della Pace di via XXIV maggio, conosciuta anche come “chiesa delle barette”, aperta ai fedeli fino alla sera e la giornata del Venerdì Santo segnata dalla Via Crucis con 11 stazioni, proprio come il numero delle barette che rappresentano la passione di Cristo. 11 stazioni e sette bande musicali per una manifestazione religiosa molto sentita e partecipata.

Per l’occasione, riproponiamo un video del 2019 di Silvia De Domenico su una tradizione tutta messinese.

Le origini delle barette

Le origini della processione risalgono al XV secolo, periodo della presenza spagnola a Messina. Sin dalla sua prima apparizione fu considerata la più importante manifestazione religiosa pasquale messinese. Il termine barette trova riferimento nelle origini del corteo religioso, poiché erano portati a spalla un’immagine dell’Addolorata e un simulacro di bara con il Cristo morto, seguito da altre piccole bare. Fu nel 1610 che la Confraternita dei Bianchi deliberò di promuovere una processione con statue rievocative della Passione di Cristo. Essa si svolgeva nella notte del Giovedì Santo, alle “due ore di notte”, le 21 attuali, e venivano portate in processione una statua dell’Addolorata, una grande croce seguita da cinque bare rappresentanti i misteri dolorosi, un feretro di cristallo con un Cristo morto e la bara della Santa Spina portata a spalla dai padri Domenicani.

Il terribile terremoto del 1783 impose una sosta sino al 1793, quando venne ripresa con notevoli sacrifici. Nel 1801 la processione venne spostata al Venerdì Santo e negli anni successivi si arricchì di nuove Barette, come la Caduta e l’Ultima Cena. Nuovamente un terremoto (nel 1908) interruppe la processione per quattordici anni e ne distrusse alcuni gruppi statuari. Ripresa nel 1923, venne nuovamente interrotta nel 1940, a causa della guerra. I gruppi statuari ospitati nella chiesa del SS. Salvatore vennero restaurati e la Pasqua del ’45 sancì la ripresa della processione con un percorso che toccava via Porta Imperiale e via N. Bixio.

Nel 1950, dopo una permanenza biennale nella chiesa di S. Caterina Valverde, le Barette vennero sistemate nel Nuovo Oratorio della Pace, l’odierna sede, da dove ogni anno si avvia la processione. Poi la Confraternita dei Bianchi, fusasi nel 1971 con quella di S. Basilio degli Azzurri, non potè più far fronte all’organizzazione della Processione. A tale evenienza risposero i Battitori. Costoro, eredi degli antichi custodi, avevano il compito di reclutare i portatori e guidare i fercoli durante la Processione. Fu costituito un Comitato che fece restaurare i gruppi danneggiati dall’incuria e anno dopo anno cercò di riportare la processione agli antichi canoni. Dal 1994 al Comitato battitori è subentrata, nell’organizzazione, la Confraternita SS. Crocifisso.