Il giorno dopo il sì del Consiglio dei Ministri all’aumento delle capienze nei luoghi della Cultura, il Teatro presenta la propria produzione. “Molto Rumore per Nulla” targato Giampiero Cicciò, ambientato a Messina e con attori messinesi di rilievo nazionale, è la seconda scommessa dell’Ente, che vuole rilanciare la stagione e riportare il pubblico al teatro malgrado il budget ridotto rispetto al passato. Il punto con il sovrintendente Gianfranco Scoglio.
È tempo di ripartenza. E il Teatro Vittorio Emanuele è pronto, dopo non essersi mai fermato neanche durante il lockdown, grazie al supporto del digitale, alla capacità di ripensarsi, al confronto con il territorio e l’organizzazione di una grande nuova programmazione. Per questo oggi, dopo il successo di “Bellini Black Comedy”, introduce una nuova stagione che fa del nostro territorio la risorsa primaria e della contemporaneità la parola chiave.
La nuova stagione dell’Ente vuole raccontare Messina tramite i suoi artisti migliori, ma non per “un semplice attaccamento alla ‘messinesità’ – precisa il Sovrintendente Gianfranco Scoglio – per poter, invece, mettere in luce la completezza e la professionalità dei nostri artisti”. Accanto alle sue produzioni, grazie all’attività dei direttori artistici Simona Celi Zanetti e Matteo Pappalardo, il Teatro, porterà avanti un confronto continuo con il territorio per “tornare ad essere baricentro di un percorso di rilancio di Messina e della sua cultura” come dichiara il Presidente Orazio Miloro.
Centro di questo percorso la scuola. Da tempo l’interesse del Teatro è quello di avvicinare i giovani, prima con Play The Game, per formare la Compagnia Celeste, poi con Working in the Orchestra, o con i diversi corsi di formazione del Progetto Pandora. Insieme a queste attività, si è anche intessuto un dialogo diretto con le scuole che ha dato vita al progetto “Madre teatro”. Spiega Scoglio: “Abbiamo creato questa rete, sulla base della quale realizzare un progetto didattico culturale. Viene scelto un testo autoriale da far esaminare agli studenti nelle scuole; una volta letto, analizzato e compreso fra i banchi, il testo originale verrà confrontato al Vittorio Emanuele con la riproduzione del regista teatrale. Da qui nasce “Molto rumore per nulla”.
La produzione dell’EAR Teatro di Messina porterà in scena, dal 22 al 24 ottobre, l’opera shakespeariana ambienta a Messina, grazie alla regia di Giampiero Cicciò, ed a un cast per lo più tutto messinese. Due appuntamenti saranno dedicati proprio alle scuole con un incontro tra regista e studenti che precederà la messa in scena. Lo spettacolo nasce dal territorio come esperienza culturale che vuole far incontrare tradizione e modernità, grazie anche ad innovazioni tecnologiche, il 3d, l’ausilio del digitale per scene e luci. La scelta della governance, filo conduttore della nuova stagione, è, infatti, la contemporaneità.
“Molto rumore per nulla” porta la sua contemporaneità non solo per mezzo di tali strumenti innovativi, ma perché offre una rilettura di sentimenti, emozioni e passioni dall’eterna attualità. “Gli incontri dei personaggi shakespeariani, i loro amori, gli odi e i legami sono gli stessi vissuti da ogni giovane del nostro tempo. Si sono offerti, dunque, con grande naturalezza e autenticità alla nostra riflessione contemporanea” racconta il regista Giampiero Cicciò.
Da Messina e da un messinese vuole, dunque, ripartire il Teatro per offrire ancora tanto alla sua città. “Shakespeare, territorio, ripartenza si aggiungono alle parole come gioia, festa, amore, incanto del teatro, nuova compagnia che nasce, la Compagnia Celeste, nuove energie, nuove idee, ingredienti di base di questo progetto che parla di forza delle idee e di rinascita del nostro Teatro di Messina”.
Servizio di Silvia De Domenico, intervista di Alessandra Serio, articolo di Emanuela Giorgianni.