MESSINA. Dall’inizio del conflitto in Ucraina, ormai dieci mesi fa, la piccola Chiesa ortodossa di Messina è diventato un centro operativo per la raccolta di aiuti. “Lo scoppio della guerra ha creato una situazione di bisogno di beni di prima necessità per il popolo ucraino”, racconta padre Giovanni Amante, parroco della Chiesa Ortodossa di San Giacomo, da sempre vicina anche ai bisognosi della città dello Stretto. Sono state già decine le spedizioni di beni verso l’Ucraina. L’ultima appena prima di Natale, condotta dal volontario Emanuele Castrianni il quale, insieme con l’ucraina Svitlana Baranova, che vive a Messina, ha raggiunto con un furgone Leopoli. “Il viaggio è stato difficoltoso a causa del ghiaccio sulle strade”, spiega Emanuele, che aggiunge: “Nonostante la nostra meta si trovasse nelle retrovie, quasi al confine con la Polonia, abbiamo trovato una situazione drammatica, con molte città senza corrente elettrica e scarsità di viveri”.
Con la stagione invernale nel pieno, e il conflitto che non accenna a terminare, la popolazione ucraina ha necessariamente bisogno di aiuti. E padre Giovanni, insieme con i suoi collaboratori, sta già organizzando la prossima spedizione: “Partiremo appena saremo pronti. Oltre a raccogliere viveri e beni di prima necessità, il viaggio comporta delle spese a livello logistico, serve affittare un furgone e coprire le spese del carburante. L’appello è a chiunque possa aiutarci, fornendo un mezzo e contribuendo come può”. Chi volesse donare, può farlo nella sede della parrocchia ortodossa San Giacomo Apostolo, via Santa Eustochia, angolo via San Paolo, ex Brefotrofio.