MESSINA – La droga dei Nirta, la potente famiglia di San Luca coinvolta nella strage di Duisburg, inondava Messina e arrivava fino a Tortorici, dove storici pregiudicati del clan dei Nebrodi gestivano lo spaccio e la fornitura. Secondo i Carabinieri, che oggi hanno fatto scattare il blitz, la città dello Stretto era diventata la piazza di un ingente giro di cocaina: 16 le persone arrestate, 13 in carcere e 3 ai domiciliari, mentre altre 2 persone hanno l’obbligo di firma.
In carcere sono finiti: Giuseppe Mazzeo (60 anni), Carmelo Barile (36), Maria Minutoli (58), Rosario Abate (35); Graziano (48) e Giuseppe Castorino (31), Maurizio Savoca (53), Paolo Nirta (45, di San Luca) Gregorio Tassone (30, di Serra San Bruno), Francesco Leandro(22, Serra San Bruno), Gregorio Lucio Vaianella (23, di Stefanaconi), i gemelli Mirko e Alessandro Talamo (35, Tortorici).
Ai domiciliari Francesco Nesci (21, di Sorianello) e i tortoriciani Carmelo Conti Gennaro “Smith” (35), Giuseppe Costanzo Zammataro (45). Obbligo di firma, infine, per Cettina Mazzeo (25) e Marika Trischitta(35). Un’altra la persona indagata. (Dove non diversamente indicato, la residenza deve intendersi Messina)
A Messina, lo stupefacente sbarcava dai traghetti nascosta nella carrozzeria delle auto, modificata per ricavare un doppio fondo in diverse parti della macchina. Per nascondere il traffico, i calabresi avevano fornito agli spacciatori messinesi dei telefoni riservati. Durante l’inchiesta, partita nel 2021 dopo le dichiarazioni del pentito messinese Gianfranco Bonanno, sono stati sequestrati 3 chili di cocaina e intercettate diverse forniture.
A Tortorici i Nirta avevano creato un canale privilegiato, grazie a quattro giovani del posto che quasi settimanalmente si rifornivano a Messina. Al centro del traffico, in particolare, una coppia di fratelli che avevano solidi legami con la criminalità messinese e gli esponenti della ‘ndrangheta.
120 i Carabinieri del Comando provinciale di Messina impegnati nel blitz, coordinato dalla Direzione distrettuale di Messina, tra Tortorici, Messina e le province di Vibo Valentia e Reggio Calabria. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di traffico e spaccio di stupefacenti. A firmare i provvedimenti cautelari è stato il Gip Maria Militello. A coordinare l’inchiesta è stata la Direzione distrettuale antimafia di Messina, guidata dal procuratore capo Maurizio De Lucia.
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