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La prorettrice Sindoni: “UniMe sempre più internazionale”

di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico

MESSINA – Una spinta sempre più forte verso l’internazionalizzazione di UniMe. In continuità ma anche puntando a favorire un maggiore scambio tra studenti che provengono dall’estero e italiani. Maria Grazia Sindoni, ordinaria di Linguistica inglese, è prorettrice ai Percorsi interculturali e al plurilinguismo dell’Università di Messina. E sottolinea: “Il cuore dell’istituzione accademica è rappresentato da studenti e studentesse e la presenza di una forte componente internazionale è un tesoro lasciato dalle precedenti amministrazioni. Ma che stiamo cercando di far prosperare e crescere ulteriormente, agendo in diverse direzioni in maniera sinergica. Intanto, è aumentato il budget di Ateneo diretto a incrementare il numero degli studenti che potranno usufruire di una borsa di studio Erasmus. Ci aspettiamo un aumento di circa il 15%, che non inciderà sul valore delle borse, ma che dovrebbe mantenere gli stessi valori per una piattaforma più ampia di studenti. Un bando coperto da fondi di Ateneo, Students Around the World, offre altre occasioni di viaggio per studio e ricerca in tanti Paesi extraeuropei, quali Cina, Brasile, Argentina, Armenia, Cile, Oman, Vietnam e Malesia”.

Continua Sindoni: “L’iniziativa, già ben avviata, degli Student Ambassadors ci aiuta a far conoscere all’esterno il valore di studiare a Messina, che non è solo dato dall’esperienza universitaria in sé, ma anche dalla qualità della vita che una città come Messina, relativamente economica e decisamente sicura, offre. Gli Student Ambassadors sono studenti internazionali che hanno già una storia in questa città e che svolgono il ruolo di mediatori a tutto campo, anche realizzando campagne social nella lingua madre di molti studenti, per non limitare i nostri interventi solo alla lingua inglese. In questa ottica, puntiamo ad ampliare i servizi offerti a chi si iscrive da noi. Pensiamo che l’integrazione non sia solo far immatricolare uno studente, ma accompagnarlo nel suo percorso e la conoscenza della lingua italiana è molto importante per vivere in una città come Messina, dove la comunicazione in lingua inglese, al di fuori dell’ambiente dell’apprendimento, è ancora molto limitata”.

“Investiamo su corsi in lingua italiana e sugli scambi internazionali nella ricerca”

Aggiunge la prorettrice: “Per questi motivi, investiamo su corsi in lingua italiana per gli studenti internazionali, per spingerli a entrare sempre di più nella cultura locale e per coinvolgerli nella vita cittadina da protagonisti. Le numerose campagne social rivolte all’esterno non sono solo in inglese, ma in tante altre lingue, e questo credo dia evidenza dell’interesse alla multiculturalità e all’integrazione sociale, più volte manifestato nell’azione di governo della nostra rettrice, Giovanna Spatari. Naturalmente, la lingua della comunicazione internazionale resta l’inglese e l’incremento sostanziale dei corsi di laurea in lingua inglese testimonia l’impegno dell’Ateneo a rafforzare la componente internazionale sempre più”.

Precisa la professoressa Sindoni: “L’internazionalizzazione non riguarda solo gli studenti; anche i docenti possono usufruire di molteplici occasioni di viaggio e possibilità di entrare in reti estere di ricerca, ricevendo assistenza per l’identificazione e la risposta a bandi dedicati alla ricerca. Fra i bandi interni, segnalo quello dedicato ai Visiting Professors e Visiting Researchers. Si tratta di uno schema su base competitiva che permette ai nostri docenti di invitare un professore di chiara fama a insegnare e a svolgere attività di ricerca qui a Messina. Questo schema, inaugurato circa 10 anni fa, ha permesso di aumentare considerevolmente la presenza di figure di spicco nel panorama internazionale e di allargare le già numerose e prestigiose collaborazioni internazionali che l’Ateneo può vantare”.

“Un ruolo attivo nella tutela dei soggetti vulnerabili”

E ancora: “Fra i numerosi Centri didattici e di ricerca dell’Ateneo pertinenti con le azioni delineate, vorrei ricordare il Cemi, Centro per la migrazione, l’integrazione sociale e la comunicazione, diretto dal professore Giovanni Moschella. Fra le azioni strategiche di UniMe, si intende giocare un ruolo attivo per la protezione di soggetti vulnerabili, a rischio di incolumità fisica e di censura intellettuale. Un altro centro che mi piace menzionare è il Cla, il Centro linguistico d’ateneo, che vorremmo sempre più rendere una parte significativa della formazione linguistica degli studenti in un contesto sociale e lavorativo sempre più spinto verso la comunicazione globale”.