Il grande sogno di Lorena oggi si è avverato: l’Università di Messina l’ha proclamata dottoressa in Medicina e Chirurgia con la votazione di 110 e lode. La giovane studentessa uccisa dal fidanzato lo scorso mese di marzo in un appartamento di Furci Siculo, però, quel diploma di laurea non ha potuto ritirarlo con le sue mani. Non ha potuto discutere la sua tesi. A farlo per lei c’era Vittoria, amica e collega della giovane studentessa di Favara. A stringere la mano ad un rettore emozionato ed orgoglioso di quella che ha definito “figlia dell’università di Messina” c’era la famiglia di Lorena. Occhi lucidi e fieri della loro dottoressa, che oggi non ha potuto festeggiare il suo giorno più bello perché proprio chi diceva di amarla le ha strappato la vita e i sogni. Ecco chi era Lorena nelle parole del Prof. Carmelo Salpietro, primario del reparto di Pediatria del Policlinico di Messina. “Empatica, entusiasta, spontanea. Una studentessa di alto profilo”, così la ricorda il professore relatore della tesi di Lorena Quaranta.
Servizio di Silvia De Domenico