MESSINA – Con un lunghissimo applauso, il Teatro Vittorio Emanuele ha accolto Sergio Mattarella, a Messina per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025. Un’ovazione per il presidente della Repubblica, a cui è stato conferito il dottorato di ricerca honoris causa in Scienze delle pubbliche amministrazioni.
La rettrice Giovanna Spatari ha accolto autorità politiche, civili e religiose, professori, giornalisti e studenti presenti. Ha parlato di una “giornata particolarmente solenne per un’istituzione, l’Università degli studi di Messina, che esiste da quasi cinque secoli. Siamo qui riuniti in un momento straordinario per conferire il dottorato honoris causa al presidente Sergio Mattarella, per il suo impegno instancabile nella tutela delle istituzioni e della Repubblica. Ricorre il 70esimo anniversario della conferenza di Messina. Nel 1955 sotto la guida di Gaetano Martino la città fu centro della scena internazionale e qui si posero le basi di quella che oggi chiamiamo Unione Europea”.
Poi l’omaggio della rettrice proprio a Gaetano Martino, “lungimirante nel trasformare Messina in un crocevia di speranze, ispirazione di un progetto simbolo di un’Europa aperta e libera”.
Poi il ruolo dell’università nella società moderna, della politica e della trasparenza istituzionale, “caposaldo di una società prospera. Il nostro Ateneo vuole fare la sua parte. L’Università deve essere uno spazio aperto di confronto, motore di crescita per la comunità”.
Spatari ha anche fatto riferimento alla riduzione delle risorse e a un “sinergico lavoro di squadra” che ha avuto nel garantire a tutti “un’università sempre più adeguata alle aspettative di docenti e studenti. Nonostante i tagli stimati i servizi sono stati aumentati e sono state acquistate attrezzature moderne e portati a compimenti lavori di edilizia già precedentemente avviati”.
E ancora l’offerta formativa cresciuta, un plauso ai sindacati per la collaborazione e infine parole direttamente rivolte a Mattarella: “Nel 1999 è stato qui a inaugurare l’anno accademico e disse che l’Unime ha un ruolo importante in una città cruciale come Messina. Quest’area oggi è uno spazio più vasto, multiculturale e inclusivo, un polo centrale per il Mediterraneo. L’eredità di Gaetano Martino ci sprona a costruire una stagione di progresso e unità. A voi, carissimi giovani, il compito più nobile: quello di avere un ruolo da protagonisti, per costruire un modo migliore con la conoscenza. Viva l’università di Messina, viva l’Italia, viva l’Europa”.